Aquile Randagie: una storia di coraggio e ribellione

La storia poco conosciuta di un gruppo di scout che si oppose al fascismo

39aquile_randagieÈ uscito nelle sale all’inizio di questo mese e sarà proiettato al Cinema Manzoni di Pontremoli i prossimi lunedì 21 e martedì 22 ottobre il film, opera prima di Gianni Aureli, imperniato sul racconto di una storia di resistenza al fascismo poco nota: quella che ebbe come protagonisti un gruppo di giovani scout lombardi: le Aquile Randagie che danno il nome al film.
La storia dello scoutismo cattolico italiano era iniziata verso la metà degli anni ’10 con la nascita dell’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana (ASCI), riservata ai soli maschi, quando furono superate le diffidenze della Chiesa verso il movimento fondato dall’inglese Baden-Powell.
Pochi anni dopo, già a partire dall’ascesa al potere di Mussolini nel 1922, la neonata associazione si trovò a far fronte al desiderio del duce di fare piazza pulita di tutte le associazioni giovanili per garantire che l’educazione delle nuove generazioni potesse essere curata solo dallo stato fascista. Già all’inizio del 1923, un Decreto legge di Mussolini prescrive lo scioglimento di “tutte le altre formazioni a carattere o inquadramento militare” che molti prefetti applicano anche ai gruppi scout.
Da allora in avanti non si contano gli episodi di soprusi più o meno gravi di cui sono vittime i soci dell’Agesci; fino al 1926, anno in cui viene istituita l’Opera Nazionale Balilla “per l’assistenza e l’educazione fisica e morale della gioventù” e, con la promulgazione delle Leggi Fascistissime, viene soppressa, tra le altre, la libertà di associazione e di espressione. Nel 1927, infine, complici anche le trattative in atto tra lo Stato italiano e la Chiesa che sfoceranno nel concordato del 1929, viene soppressa ogni forma di scoutismo. Quasi in contemporanea, a Milano, inizia la resistenza scout contro il fascismo e prende il via l’attività clandestina delle Aquile Randagie.
Pesanti saranno le vessazioni alle quali saranno sottoposte anche le famiglie dei giovani impegnati in quell’attività di opposizione al fascismo. Molto importante sarà il sostegno dato loro dal nuovo arcivescovo di Milano, il cardinal Ildefonso Schuster, che in tante occasioni metterà a tacere le denunce nei confronti del gruppo. L’azione delle Aquile randagie si limita all’inizio allo svolgimento di quelle attività che caratterizzano il movimento scout e quindi la disobbedienza si limita al fatto di continuare a fare esistere il gruppo, contro gli ordini di scioglimento.
Ma l’aggregazione di nuovi ragazzi e nuovi episodi di violenza portano a sempre maggiore consapevolezza della necessità di assumere atteggiamenti più concreti di rifiuto del regime. Passano così i primi anni di guerra, fino al 1943, quando, con la caduta di Mussolini, si ripropone il tema della rinascita dell’Asci, che avviene in agosto, annunciata dalla Radio vaticana. Con lo smarrimento portato dall’8 settembre, la conseguente occupazione tedesca e la necessità di dare aiuto ai militari che cercano di sfuggire al nemico, inizia la vera e propria attività di resistenza delle Aquile randagie.
Viene costituita l’Opera Scautistica Cattolica Aiuto Ricercati (OSCAR). che si diffonde in clandestinità in tutta la Lombardia e altre zone dell’Italia occupata dalle truppe tedesche ed agirà fino alla fine del conflitto. Il bel film di Aureli rende conto di come, anche in ambito cattolico, ci sia stato chi sapeva fare le giuste distinzioni e mostra il conflitto morale provato dalla gerarchia (il card. Schuster e mons. Montini) costretta ad una opposizione non esplicita per poter conservare una libertà che permettesse di salvare tante vite. I giovani che nella prima parte sono ancora ingenui, riescono poi a mettere a frutto i valori della formazione offerta dallo scoutismo per dare il loro contributo alla nascita di un’Italia nuova.