In calo da tre anni le domande di asilo nella Ue

Record da Siria, Afghanistan e Iraq  

Siria_profughi“Le domande di asilo nell’Unione europea sono diminuite per il terzo anno consecutivo nel 2018, tornando ai livelli pre-crisi”. Le domande sono invece aumentate nei primi cinque mesi del 2019, “ma è troppo presto per attestare una variazione di tendenza”. Lo attesta l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo, con sede alla Valletta) nella relazione annuale 2018 pubblicata in questi giorni. Nel 2018 sono giunte 664.480 richieste di protezione internazionale, il 10% in meno dell’anno precedente; si conferma però “una forte variazione tra gli Stati membri e tra le singole cittadinanze” richiedenti.
“Il tasso di riconoscimento in primo grado delle domande è stato del 39%, con una diminuzione di 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente”. Siria (13%), Afghanistan e Iraq (7% ciascuno) sono i tre principali Paesi di origine dei richiedenti asilo. I primi 10 Stati di origine includono anche Pakistan, Nigeria, Iran, Turchia (4% ciascuno), Venezuela, Albania e Georgia (3% ciascuno).
“Nel 2018 quasi un quinto di tutte le domande sono state presentate da cittadini di Paesi esenti dall’obbligo del visto per entrare nello spazio Schengen, compresi venezuelani, colombiani, albanesi e georgiani”. Per quanto riguarda i Paesi riceventi le domande d’asilo, secondo la relazione Easo, nel 2018 la maggior parte delle domande di asilo sono state presentate in Germania, Francia, Grecia, Italia e Spagna. “Insieme, questi cinque Paesi hanno rappresentato quasi i tre quarti di tutte le domande presentate nell’Ue”.
La Germania ha ricevuto il maggior numero di domande (184.180) per il settimo anno consecutivo, nonostante una diminuzione del 17% rispetto al 2017. Le domande in Francia sono aumentate per il quarto anno consecutivo, raggiungendo 120.425 nel 2018, “il livello più alto registrato in Francia fino ad oggi”. La Grecia è diventata il Paese con il terzo più alto numero di domande, in aumento per il quinto anno consecutivo (66.965 domande).
“Alla fine del 2018 i casi pendenti sono rimasti elevati, con 896.560 domande in attesa di una decisione finale”. Infine: nei primi cinque mesi del 2019, più di 290mila domande di protezione internazionale sono state registrate nell’Ue. “Ciò equivale a un aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo nel 2018”. Oltre che da Siria e Afghanistan, le domande però vengono in gran numero dal Venezuela.