Si va già in dirittura d’arrivo per la prima quindicina di marzo, due settimane volate via in un lampo. Rispetto a febbraio, il menu è cambiato radicalmente e le condizioni atmosferiche si avvicendano in maniera assai variegata: con grande disinvoltura, si passa dal giorno grigio al giorno misto e al giorno sereno e solatìo. In realtà, dal 5 all’11, settimana in esame, hanno vinto ora variabilità e ora grigiore, mentre la perfetta stabilità si è imposta solo martedì 12 al seguito del fronte freddo transitato il lunedì.
Procedendo con ordine, la vicenda prende le mosse dalla nuvolaglia fosca e alternata a schiarite del 5 e 6, interessati da ventilazione di libeccio. Un sistema frontale ha recato precipitazioni giovedì 7, in particolare sull’alta Lunigiana: 15-20 mm diffusi, anche a rovesci, fino a 30-40 mm sui rilievi zeraschi e mulazzesi.
Il vento da S-SE (ostro-scirocco) della mattinata ha preceduto la ripresa delle correnti di libeccio del pomeriggio-sera.
I pluviometri hanno raccolto poco lungo la costa e nella Lunigiana centro-orientale. Il ‘marino’ ha soffiato pure venerdì 8, con impeto in montagna, recando parziali schiarite: nubi fratte strato-cumuliformi hanno veleggiato da SW a NE nelle 24 ore. Sabato 9, il nostro versante occidentale era da capo sotto la coperta nuvolosa e i cenni di schiarita sono stati minimi e senza successo. Uniformemente grigia, a tratti nebbiosa e piovigginosa è iniziata e proseguita fino a sera la giornata domenicale del 10. Nell’ambiente così intriso di umidità, le schiarite di lunedì notte non potevano che assicurare un bel nebbione esteso al primo mattino dell’11; il sole ha provato ad imporsi dopo l’aurora, ma ha dovuto fare ancora i conti con strati nebbiosi vaganti fino alle 10,30.
Una volta sconfitti gli ‘stracci’ bassi, è stata la volta del fronte freddo in arrivo da NW: un ammasso di nubi minacciose ha oscurato il cielo nelle ore centrali e del primo pomeriggio, mentre il vento si destava da Nord, forte e rafficoso. Il tutto è transitato senza precipitazioni nella nostra provincia: le regioni a W e a NW (Piemonte, Liguria, Lombardia) ne sono infatti uscite indenni, mentre il resto della Toscana, l’Emilia centro-orientale, la Romagna e tutte le regioni centro-meridionali sono state sferzate, oltre che dal vento, da veloci rovesci di pioggia, graupel grandine e, sui monti, neve.
Raffiche di tramontana, dalla Cisa a Montignoso, si sono ripetute fino a sera con punte di 80-90 km/h non solo nei punti elevati ed esposti, ma anche nelle valli. La flessione della temperatura si è avvertita soprattutto in montagna e, a quote basse, al primo mattino martedì 12, con locali gelate (asciutte stante la secchezza dell’aria affluita e il vento che ha vegliato fino quasi all’alba). Le condizioni di visibilità risultano eccezionali senza nubi all’orizzonte e l’umidità relativa ha toccato punte minime persino inferiori al 10%.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni