
In Italia alle urne il 26 maggio

Cento giorni alle elezioni europee: le più attese, discusse, contrastate elezioni del Parlamento europeo da quando nel 1979, giusto 40 anni fa, l’Assemblea comunitaria fu eletta per la prima volta a suffragio universale. Cento giorni dal 13 febbraio al 23 maggio, quando saranno i cittadini olandesi ad aprire le danze del voto europeo che si spalmerà su quattro giorni. Dopo sarà la volta di Irlanda (24 maggio) e Repubblica Ceca (24 e 25 maggio), quindi la Lettonia, Malta e Slovacchia (25 maggio).
Il ciclo elettorale si chiuderà domenica 26 maggio con gli altri 21 Paesi alle urne, fra cui Italia, Germania, Francia, Spagna, Polonia, Romania, Ungheria, Austria, Grecia, Portogallo. I cittadini invieranno a Strasburgo 705 eurodeputati (fra cui 76 italiani) contro gli attuali 751: una diminuzione legata all’uscita del Regno Unito dalla Ue.
In questi 100 giorni, oltre alla campagna elettorale che ha ormai informalmente preso avvio, sono in calendario gli ultimi lavori del Parlamento europeo e il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, il quale dovrebbe (condizionale d’obbligo) mettere il sigillo sul Brexit, fissato il successivo 29 marzo. Poi il 9 maggio, festa d’Europa, un summit straordinario dei capi di Stato e di governo a Sibiu, in Romania, per lanciare un messaggio ai cittadini sul futuro d’Europa, con un parallelo invito al voto. A seguire, l’insediamento del nuovo Parlamento (2 luglio), le tappe per eleggerne il presidente e l’iter per il varo della futura Commissione Ue.
Nel corso della legislatura che va a conclusione il Parlamento europeo ha dovuto misurarsi con varie emergenze politiche e sociali quali i flussi migratori, la faticosa ripresa post-recessione economica, il terrorismo, le crisi regionali (Siria, Africa), le minacce nazionaliste e protezioniste provenienti da Stati Uniti, Russia e Turchia.
Gli eurodeputati hanno deliberato sulla sicurezza dei voli aerei e i diritti dei passeggeri, hanno abolito il roaming. Hanno discusso e votato provvedimenti relativi al sostegno agli agricoltori, alla protezione dei dati, al libero accesso a internet. Si sono occupati degli accordi commerciali con il Canada, con il Giappone e con Singapore, di salute dei cittadini, protezione dei consumatori, diritti delle minoranze, tutela ambientale. Il dibattito sul Brexit ha caratterizzato l’ultima metà della legislatura.
Prima delle elezioni, il Parlamento europeo si riunirà ancora 5 volte in sessione plenaria: una volta in questi giorni e poi a marzo e aprile.