All’alba di lunedì 3 dicembre è tornato alla casa del Padre il canonico della concattedrale di Pontremoli don Antonio Cocchi, da tutti conosciuto come don Tonino. Nato a Milano il 23 dicembre 1933 e battezzato il 14 gennaio 1934 a Precotto sempre in quel di Milano, aveva studiato nel Seminario di Pontremoli ed era stato ordinato sacerdote per le mani del vescovo Giuseppe Fenocchio, il 29 giugno 1958.
Era stato nominato parroco di Bratto nel settembre del 1958 e il 1° marzo 1969 è stato trasferito nella parrocchia di Grondola e nominato vicario economo di Bratto e Braia; nel 1985 è diventato amministratore parrocchiale anche di Traverde.
Nel 1987 è stato nominato parroco di Bratto, Braia e Mignegno; il 12 marzo 2000 amministratore delle parrocchie di Cervara, Navola, Montelungo e Gravagna. Infine nel 2003 ha assunto anche le parrocchie di Cargalla, Pracchiola e Valdantena.
Nella diocesi di Pontremoli è stato, dal 1986 fino all’accorpamento della diocesi di Pontremoli a quella di Apuania, direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano, mentre per l’EORC (Ente diocesano per le Opere di Religione) ha ricoperto il ruolo di segretario. Ha inoltre insegnato religione al Liceo scientifico di Villafranca e, quindi, all’Istituto tecnico e per geometri di Pontremoli.
La sua vita pastorale si è svolta quindi sostanzialmente nel territorio pontremolese e nell’ambito della scuola dove ha speso molti anni della sua vita sacerdotale. Sul piano pastorale ha, di fatto, anticipato i tempi che la Chiesa diocesana, soprattutto in Lunigiana, sta vivendo.
Piano piano il numero delle parrocchie che ha dovuto seguire è aumentato. Da Grondola, dove risiedeva, ha diffuso il suo servizio nelle tante frazioni, spesso minuscole come numero di abitanti, con grande attenzione cercando di non tralasciare mai i servizi essenziali che queste richiedevano.
Purtroppo questo tipo di ministero era il segno della grande crisi del clero e della necessità di fare scelte anche dolorose nel prossimo futuro. In questi ultimi anni la sua attività si è lentamente affievolita per l’avanzare dell’età, ma soprattutto per il giungere della malattia che poi lo ha portato alla morte.
Fino a quando è stato nelle sue possibilità ha cercato in tutti i modi di restare fedele al suo servizio e soltanto in questi ultimi giorni di vita ha dato le dimissioni dai suoi incarichi pastorali.
Coadiuvato, soprattutto negli ultimi anni quando la fatica e gli acciacchi cominciavano a farsi sentire, dall’accolito Marzio Cherbi e dal diacono Domenico Micheli. Le esequie, presiedute dal Vescovo Giovanni Santucci e celebrate da molti sacerdoti, si sono svolte nella concattedrale di Pontremoli mercoledì 5 dicembre.