I fantasmi dell’Impero: un libro sull’occupazione italiana dell’ Etiopia

Sellerio ha pubblicato il risultato di una ricerca nei fascicoli dell’archivio del disciolto Ministero Africa Italiana

fantasmi_imperoCi sono situazioni, atmosfere che si narrano di più e meglio in forma di romanzo che di saggio storico, è quanto hanno fatto tre avvocati esperti di relazioni internazionali e frequentatori di archivi, che dopo anni di ricerche hanno ricostruito fatti e misfatti dell’amministrazione coloniale italiana nel corno d’Africa. Ne I fantasmi dell’Impero i fatti fedeli al vero si riferiscono al 1937-‘38 dopo il fallito attentato al vicerè Rodolfo Graziani.
Luigi Panella, autore con Domenico Dodaro e Marco Cosentino de I fantasmi dell’Impero (Sellerio, Palermo,2017), ha trovato in fascicoli nell’archivio del disciolto Ministero Africa Italiana carte di un’inchiesta rimasta segreta contro i crimini di guerra dell’ufficiale Gioacchino Corvo condotta dal giudice militare Bernardo Olivieri.
La realtà storica che il giudice riesce a dimostrare è narrata con intrecci di fantasia da romanzo, ma “le operazioni politiche e militari, i ruoli e le gerarchie dell’avventura coloniale sono stati ricostruiti con rigore storico, le mappe d’epoca confrontate con la realtà del terreno rilevata con i moderni strumenti satellitari”. Il libro riporta telegrammi, lettere, estratti di relazioni, sigle, nomi, fotografie autentici.
La componente di fantasia ne I fantasmi dell’Impero è solo quella che riguarda il complotto attribuito al vicerè Pietro Badoglio per liberare l’Impero dalla sudditanza a Mussolini ad opera della Camicie nere: è plausibile, stando a quanto succederà nel 1943, ma non ci sono prove. Per il resto il libro è costruito su una sterminata documentazione da cui gli autori “hanno preso misura reale delle stragi, delle sconfitte nascoste, delle paranoie burocratiche, dei complotti” che non si limitarono alle nefandezze compiute da Corvo, che ricordano quelle di Kurtz di “Cuore di tenebra” di Conrad.
Nei sei anni di guerra e occupazione ci furono, soprattutto da parte delle Camicie nere, l’uso delle armi chimiche, feroci repressioni, teste mozzate, stupri, torture, stragi, la più grave a Debrà Libanòs (21-29 maggio 1937): furono fucilati intorno a 2.000 preti, diaconi e disabili copti. Tra gli etiopi ci furono gli ascari collaborazionisti, ma anche molti tenaci resistenti e anche italiani integerrimi come il colonnello Bernardi protagonista e ci furono anche gli eroismi e le illusioni di tanti ragazzi “inviati in colonia a uccidere e a morire”; per tutti il ricordo va a Pino Testa di Equi Terme morto nel 1937. Chi torna a casa riporta le macerie di quello in cui aveva creduto e che, prima o poi, si popolano di fantasmi.

Le ambizioni coloniali dell’Italia

Dal 1870 l’Europa ha una forte spinta a colonizzare in Africa e Asia su pressione del capitalismo per garantirsi le materie prime. Anche l’Italia cerca un suo spazio, mira alla Tunisia sotto il fatiscente Impero turco, ma la Francia arriva prima: è “lo schiaffo di Tunisi” del 1881. La politica protezionistica voluta dalla nascente industria del Nord fu deleteria per il Sud e per altre zone come il Veneto, la Lunigiana: la risposta alla fame fu l’emigrazione, dall’unità al 1914 si stimano oltre 24 milioni di italiani migranti nel mondo. Per ovviare, i governi mirano a conquistare colonie per nuovi insediamenti e profitti. Nel 1890 l’Eritrea è la prima colonia italiana. L’amministrazione italiana sviluppò i servizi sanitari, l’agricoltura, fabbriche e un ordinato rapporto con gli autoctoni. Il governo Crispi tenta la colonizzazione dell’Etiopia ma fallisce con la sconfitta di Adua del 1896. Con la guerra del 1911-’12 la Libia diventa colonia italiana, forte la resistenza dei berberi, repressa a lungo con mezzi feroci. Ultima impresa coloniale è di Mussolini con la guerra del 1935-‘36 che porta alla conquista dell’Etiopia: con Eritrea e Somalia è l’Impero dell’Africa Orientale Italiana, il Duce ottiene il massimo consenso dagli italiani, pur avendo praticato la politica della superiorità razziale. Tutto finisce nel 1941: gli Alleati sconfiggono le truppe italiane in Africa.

(m.l.s.)