
Rispetto alla prima decade, le temperature di gennaio hanno provato a risalire un poco – complice la breve fase di libeccio fra il 12 e il 13 – per poi ridiscendere a livelli rigidi nei valori massimi. Le minime, invece, sia per la maggiore nuvolosità sia per la frequente e talora impetuosa ventilazione, non sono calate in modo marcato. Pur con alcune varianti nel giro delle correnti, la sostanza non è mutata granché e i telegiornali sono tornati a proporre immagini di città e paesi del versante adriatico centro-meridionale e poi anche della Sardegna alle prese con nevicate, quando non con vere e proprie tormente.
Il quietarsi del vento rigido la sera dell’11 avrebbe potuto lasciare spazio ad una bella nevicata se il fronte perturbato fosse entrato nel modo giusto: attivando il richiamo freddo nei bassi strati anziché un troppo mite, seppur temporaneo, alito marino in montagna e poi anche a quote basse. Nel corso di giovedì 12, l’aria più temperata ha invaso gradualmente la colonna d’aria dall’alto in basso; il freddo ristagnante nelle conche è stato sconfitto per ultimo, a sera, quando refoli di vento da sud si sono fatti sentire pure a fondovalle. Il contatto delle masse d’aria diverse ha generato estesa copertura stratiforme, foschia densa e nebbia d’avvezione. Una fitta pioviggine è caduta per diverse ore fin dal tardo mattino per poi passare a pioggia nella notte successiva e fino alle 5 di venerdì mattina. I pluviometri, inattivi o a funzione limitata fino al giorno prima, hanno raccolto 25,8 mm a Pontremoli, 32,2 a Villafranca, 37,8 a Gragnola e 19,6 a Massa. Il libeccio si è calmato alle 10, sostituito dall’asciuttissimo maestrale un paio d’ore dopo. Il sereno e la pausa anemometrica della notte hanno poi permesso un sensibile calo termico con gelate e brinate sabato mattina. La tramontana non ci ha messo molto a ridestarsi dal momentaneo riposo ed è andata in crescendo avvettando aria rigida a suon di potenti raffiche, giunte a sfiorare 80-90 km/h martedì 17 nelle valli e a superare agevolmente i 100 km/h nei più esposti siti montani. Domenica mattina, poco dopo le 11, si è materializzata a sorpresa la neve, sotto forma di rovescio a tormenta su Pontremoli. Il cielo coperto di martedì 17, infine, non ha recato altre precipitazioni, bensì giusto qualche fiocco svolazzante nella burrasca durante la mattinata.
Previsioni valide dal 20 al 24 gennaio
È sempre più sicuro che, se c’è una regola da applicare nel campo meteo, è quella della persistenza: le correnti atmosferiche, una volta presa una direzione, fanno fatica a cambiarla e tornano con facilità a imboccare la stessa strada.
Una riprova viene dalle ultime vicende legate all’afflusso di aria artica che ha penalizzato ancora le regioni centro-meridionali italiane. La Lunigiana ha visto una prolungata burrasca di vento da N e NE per la presenza di minimi depressionari sul Basso Tirreno.
La bassa pressione nel Mediterraneo stazionerà in loco, risalendo forse verso nord nella giornata di domenica, ma interessando sempre più direttamente il centro e sud Italia. In questa depressione, continueranno a confluire masse di aria piuttosto fredda da NE e aria temperata in risalita dal Nord Africa. Pertanto, continuerà a soffiare la tramontana per giorni e giorni, più o meno forte; forse un temporaneo indebolimento è atteso fra venerdì e sabato, ma poi torneranno ad intensificarsi da domenica.
Le temperature, pur in graduale lieve aumento, permarranno su valori piuttosto rigidi, soprattutto le massime con sensazione di freddo acuita dal vento.
Il cielo sarà sereno o poco nuvoloso venerdì 20 e prima parte di sabato 21, poi è atteso un aumento della nuvolosità. Con le analisi ad oggi disponibili, fra sabato notte e domenica 22 potrebbe verificarsi qualche debole pioggia con neve a quote collinari. Agli inizi della settimana, lunedì 23 e martedì 24, dovrebbe verificarsi un netto miglioramento con venti da nord e temperature nella media stagionale.
Vista la estrema dinamicità della situazione, si raccomanda di seguire gli aggiornamenti su: www.meteoapuane.it.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni