
In Vescovo Mario a Pontremoli nella solennità dell’Epifania del Signore

Collocata durante il periodo liturgico del Natale, la solennità dell’Epifania del Signore, richiama ai credenti il significativo evento della manifestazione di Gesù a tutti i popoli della terra che vengono simboleggiati dalle figure dei Re Magi.
Essi, partiti dall’oriente, dopo essersi lasciati interrogare dall’apparizione di una stella “che avevano visto spuntare”, giungono a Betlemme cercando il Santo Bambino. Trovatolo non in un palazzo reale ma adagiato in una mangiatoia, gli offrono il loro gesto di adorazione donandogli oro, incenso e mirra.
L’oro, che era riservato ai re, viene offerto a Gesù come “colui che è nato, il re dei Giudei”, l’incenso ne venera la Sua divinità, la mirra (che veniva usata come balsamo durante i riti funebri) è richiamo alla Passione del Cristo.
Come da tradizione, la mattina di sabato 6 gennaio, per celebrare la Solennità dell’Epifania, il vescovo diocesano mons. Mario Vaccari ha presieduto la S. Messa Pontificale in Concattedrale a Pontremoli, concelebrata da don Francesco Sordi (coparroco dell’unità pastorale di Pontremoli) e resa più solenne dai canti della corale Santa Cecilia.
Dopo la proclamazione del Vangelo e il tradizionale “annuncio” della data della Santa Pasqua, il vescovo Mario ha pronunciato l’omelia.
Nelle sue parole l’invito per tutti noi a ritrovare il senso autentico della vita cristiana guardando all’esempio dei Magi che hanno lasciato le loro sicurezze e le loro ricchezze per seguire “l’ignota” stella cometa.
La festa dell’Epifania invita così a fare esperienza del messaggio d’amore del Natale per saper riscoprire quel desiderio che ci possa stimolare a essere dono per i fratelli e per la Chiesa.
Ma l’Epifania è soprattutto festa per l’intera umanità, spesso ferita da tante guerre e discordie, e stimolo ad invocare il dono della pace che il Signore offre per poter condividere la Luce che emana dalla Sua Parola.
Una luce che “illumina e riscalda” il cuore dell’uomo perché possa essere salvato dalle paure e dalle tristezze che attraversano le nostre vite.
Fabio Venturini