Torna lo spot della Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili; i nostri preti infatti sono ogni giorno al nostro fianco ma anche noi possiamo far sentire loro la nostra vicinanza. Una partecipazione che ci rende “Uniti nel dono”: è il messaggio al centro della campagna #DONAREVALEQUANTOFARE della Conferenza Episcopale Italiana che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti e si sofferma sul valore della donazione, un gesto concreto nei confronti della propria comunità.
Ideata e prodotta da Casta Diva Group la campagna, on air da novembre, si snoda tra spot tv, radio e video online oltre alla campagna stampa con lo scopo di approfondire storie di diverse comunità attraverso video interviste e contenuti dedicati.
Un viaggio per l’Italia, tra città e centri a volte piccolissimi (www.unitineldono.it/donarevalequantofare). Un percorso che permette di toccare con mano la bellezza che nasce dall’unione delle vocazioni: quelle dei sacerdoti e quelle dei laici che collaborano con loro. In particolare lo spot ci conduce dentro una parrocchia, quella di Sant’Antonio Maria Zaccaria guidata da don Davide Milanesi in un quartiere popolare nella periferia meridionale di Milano. Nel suo oratorio, luogo capace di coinvolgere sia gli adulti che gli adolescenti, frequentato da circa 400 ragazzi, e dove convivono persone di nazionalità ed età diverse.
Nei 4 filmati di approfondimento si racconta anche l’opera di alcuni sacerdoti come don Massimo Cabua, che in Sardegna, a San Gavino Monreale, è in prima linea nell’organizzazione di iniziative tra cui la “Spesa Sospesa” a sostegno di una collettività stremata dall’emergenza coronavirus e don Fabio Fasciani, guida della parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano a Roma, che dall’inizio della pandemia ha fatto un vero e proprio salto di qualità nell’assistenza alle povertà, prendendosi cura delle persone in difficoltà.
Nei filmati è presente anche don Luigi Lodesani, parroco, tra le altre comunità, anche di Borzano di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove un paese intero collabora ad un progetto educativo per le nuove generazioni. Non solo video ma anche carta stampata. “Ci sono posti che esistono perché sei tu a farli insieme ai sacerdoti” o “Ci sono posti che non appartengono a nessuno perché sono di tutti” sono alcuni dei messaggi incisivi al centro della campagna stampa, pianificata su testate cattoliche e generaliste, che ricorda nuovamente i valori dell’unione e della condivisione.
Sono posti dove si cerca un aiuto, un sorriso, una mano, un’opportunità, o, semplicemente un amico. “Sono i posti dove ci sentiamo parte di una comunità”.

Un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti

1 – Conto corrente postale – Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento direttamente alla posta.
2 – Carta di credito – Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it /dona-ora/
3 – Versamento in banca – Si può donare con un bonifico sull’iban IT90G0501803200000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. Elenco delle altre banche disponibili su: www.unitineldono.it/dona-ora/
4 – Istituti Diocesani Sostentamento Clero – Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco nel sito www.unitineldono.it/lista-idsc).

L’offerta è deducibile
Il contributo è libero. Per chi lo desidera queste offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui.
L’offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta.