Un luglio dall’alternanza di caldo asciutto e di caldo afoso

La fase piovosa e fresca di metà luglio, già entro il finire della seconda decade, è stata rimpiazzata da una rimonta anticiclonica di tutto rispetto. Nel volgere di pochi giorni, infatti, le temperature sono virate dal sensibile scarto negativo – rispetto alla norma – del 14 luglio al marcato surplus registrato dal 18 al 20.
D’altra parte, per sottolineare che i valori termici non hanno tutti lo stesso ‘peso’, va detto che l’impennata verificatasi all’inizio della scorsa settimana era dovuta anche al flusso aereo discendente e al conseguente effetto foehn: la temperatura aumenta, ma in concomitanza di un vistoso calo dell’umidità relativa, il che rende il caldo ben sopportabile e, se la temperatura è contenuta, più che gradevole. I giorni asciutti, ventilati e limpidi vissuti nel passaggio da seconda a terza decade del mese si sono distinti per la solita escursione notte-dì piuttosto ampia. A seguire, con l’arrivo di correnti da Sud a rendere più vivace la brezza diurna e a recare di nuovo un alito più umido, con l’inevitabile ricomparsa e graduale intensificazione della foschia, sono invece risalite le temperature minime.
Le temperature massime, all’opposto e a dispetto del flusso d’aria più calda meridionale, non hanno mostrato particolari slanci verso l’alto, rimanendo stazionarie o indulgendo persino ad una lieve diminuzione. Tutto questo accade, in estate, quando il cielo si fa più ricco di nuvole o di dense velature, la ventilazione diurna è vivace e l’aria si arricchisce di umidità: fa caldo, ma la temperatura massima non sale più di tanto per le motivazioni esposte, esattamente come accade da alcuni giorni. Il caldo è umido, afoso, e solo l’attiva ventilazione viene un po’ a temperarlo.
Per le medesime ragioni, la notte la temperatura non cala più di tanto: la temperatura di rugiada nonché la pressione del vapore acqueo più elevate rendono l’aria più ‘pesante’ e il riposo meno agevole. Al contrario, quando l’aria è asciutta, l’intensa radiazione solare lavora meglio durante il giorno determinando un caldo pomeridiano più o meno intenso a seconda della massa d’aria esistente, ma seguìto da nottate più fresche perché l’irraggiamento è molto forte e gli strati atmosferici vicini al suolo si raffreddano con facilità al cospetto del cielo limpido e stellato. L’una e l’altra tipologia di caldo si susseguono nel corso di ogni stagione estiva secondo svariate combinazioni, prevalendo ora il caldo afoso, che si soffre di più, e ora il caldo asciutto, che dà maggiore benessere.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni