
Il giovane scolopio di Licciana è stato ordinato nel Duomo di Pontremoli sabato 3 luglio

Il giovane scolopio Elia Guerra, originario di Licciana, sabato 3 luglio, è stato ordinato diacono nel Duomo di Pontremoli. Il 30 maggio fra’ Elia aveva emesso i voti solenni della Professione religiosa, nell’Ordine delle Scuole Pie a Firenze. Alla cerimonia di Pontremoli erano presenti, oltre a numerosi parroci del vicariato e della zona del Taverone, e Barbara Germi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Licciana, anche il p. provinciale dei Padri Scolopi d’Italia Sergio Sereni, p. Franco Graiff, p. Stefano Locatelli, p. Luigi Capozzi e p. Martin Badiane.
Ha presieduto il sacro rito mons. Alberto Silvani, vescovo di Volterra che, nell’omelia, ha ricordato che “Elia continua la tradizione dei padri scolopi originaria della Lunigiana. È un segno di speranza che ci rincuora”. Il suo pensiero è andato poi alla figura di Alfonso Maria Mistrangelo, scolopio, vescovo di Pontremoli dal 1893 al 1899 e poi arcivescovo di Firenze.
Dopo aver spiegato il ruolo dei “dodici” nella Chiesa e lo “specifico” della attività apostolica, mons. Silvani si è rivolto ad Elia: “Carissimo, tu sarai diacono, quindi servitore di Cristo, e membro di una benemerita congregazione che è nata con lo scopo dell’istruzione popolare… San Giuseppe Calasanzio (fondatore degli scolopi, ndr) venuto a Roma dalla Spagna, nel 1597 aprì la prima scuola popolare ed iniziò così l’attività educativa di una famiglia religiosa che si propone di essere esempio trainante per la Chiesa, madre e maestra. In nome della carità cristiana dobbiamo stimolare l’apertura delle menti e offrire la capacità di comprendere evitando la tentazione nascosta di plagiare le persone”.
Il Vescovo si è quindi soffermato sull’impegno educativo a servizio di una autentica carità nella verità. “Di fronte all’oscurantismo culturale del pensiero unico – ha rilevato il presule – noi continuiamo a far conoscere la verità senza perderci d’animo, e questa è la missione che la Chiesa oggi ti affida”. Conclusa l’omelia, sono iniziati i “riti di ordinazione”: il vescovo ha interrogato il candidato sulla disponibilità a conformarsi a “Cristo servo” ed ha chiesto di manifestare pubblicamente la volontà di assumere gli impegni derivanti dall’ordinazione. Elia si è prostrato a terra, mentre venivano cantate le “litanie dei santi”, al termine delle quali mons. Silvani ha imposto le mani sul suo capo, conferendo così il sacramento dell’ordine.
Dopo la vestizione con i paramenti diaconali – stola e dalmatica – Elia è salito in presbiterio per lo scambio della pace, quindi la celebrazione è proseguita con l’offerta dei doni. Alla comunione, il neodiacono ha distribuito l’eucarestia ai familiari e ai fedeli presenti in Duomo. La celebrazione si è conclusa, dopo la benedizione, con il canto dell’inno dedicato alla “Madonna del Popolo”.
R.B.