
La scuola, dopo la famiglia, rappresenta il principale luogo di costruzione della coscienza civile e la più straordinaria opportunità di miglioramento della società. Costituisce inoltre anche uno dei cardini più efficaci della democrazia perché ha la capacità di riunire in una comunità aperta le passioni, le aspirazioni, le visioni di diversa provenienza.
In questo senso possiede davvero i caratteri della strada insostituibile per la maturazione di un’idea comune di cittadinanza egualitaria e meritocratica.
Per i nostri ragazzi, di qualsiasi età, è la più importante opportunità della loro vita per cui agli educatori spetta il compito di renderla affascinante, convincente ed efficace. Le dimensioni pedagogiche, metodologiche e didattiche pertanto devono essere intessute di nuovi interessi verso un’antropologia che abbia sempre al centro la dignità della persona per la corretta crescita, sfera spirituale compresa.
Detto questo parrebbero scontati il benessere e il benestare, nelle aule scolastiche, degli alunni. E invece, a pochi giorni dall’apertura della Scuola dell’Infanzia, le cronache già riportano episodi di violenza inaudita, perpetrata in ambienti votati alla gioia, dove i piccoli dovrebbero essere al sicuro. Anzi, aiutati a tirar fuori il bello, il buono e il nuovo che c’è in loro, custoditi in preziosi vasi di cristallo.
Non ne possiamo più di insegnanti “mele marce” che offuscano anche la professionalità della stragrande maggioranza di colleghi che sono attenti, pronti a sostenere, indirizzare, comprendere e redarguire, con amore pensoso, i nostri cuccioli d’uomo.
Il bambino è una “verifica” del rispetto per il mistero e il dono della vita. Calpestare i suoi diritti, violare la sua innocenza significa condannarlo ad essere, in futuro, a sua volta, un violento rinunciando alle conquiste della civiltà.
Urgono insegnanti che credono nella loro missione, onde supportare i bambini nella testimonianza dei valori che tutelano la loro crescita armonica, la loro creatività, i loro sogni colorati. La loro vivace gioia di esistere. Non servono solo orrore ed indignazione di fronte ad episodi così gravi.
Ci vuole un cambio di rotta che implichi le dovute sanzioni, licenziamento compreso, per chi si sporca mani e anima di atrocità che sono veri e propri crimini. E, come tali, vanno puniti. È esplicita la condanna di Gesù verso chi, in qualsiasi modo, fa del male ai piccoli, prima meraviglia, gioia, stupore, ricchezza, caparra di futuro.
Ivana Fornesi