
20 gennaio 1945. Siciliano, morto in combattimento a Codolo. Medaglia d’Oro al Valor Militare

Il 20 gennaio 1945, quando l’alba è ancora lontana, nei pressi del paese di Codolo di Zeri, alcuni partigiani della brigata “Cento Croci” si scontrano con i tedeschi. Il gruppo fa parte di una formazione più numerosa che da poche ore ha portato a termine una missione concordata con Gordon Lett, comandante del “Battaglione Internazionale” di stanza a Rossano.
Il maggiore inglese l’aveva pianificata con Antonino “Nino” Siligato che per coraggio, affidabilità e audacia era stato messo al comando dei partigiani inviati nel fondovalle, nonostante fosse febbricitante per un malanno causatogli dal freddo intenso di quei giorni. Sulla via del ritorno il “commando”, viste le pessime condizioni meteo, si ferma per la notte in due case di Codolo Chiesa, ma poco dopo uno dei gruppi viene attaccato dai tedeschi, probabilmente avvisati da una spia. Siligato e gli altri accorrono in aiuto, ma nello scontro a fuoco il partigiano è colpito a morte. Cadono anche Bortolo Bregoli “Bresa” (20 anni) di Brescia e Gaetano Filisetti “Bano” (20) di Ardesio (BG); con loro muoiono inoltre alcuni patrioti russi che da tempo si erano uniti alla “Cento Croci”, ma il resto del gruppo riesce a mettersi in salvo.
Sono quelle le ore che precedono il terribile rastrellamento che si sarebbe svolto tra il 20 e il 21 gennaio con grande spiegamento di forze tedesche e fasciste nelle valli di Zeri, in val di Vara e nell’alta valle del Taro.
Un evento che è stato tramandato come la “battaglia del Gottero” non tanto perché vi sia stato uno scontro vero e proprio fra patrioti e soldati tedeschi con militi fascisti, quanto perché il rastrellamento si svolse a mezza costa intorno alla montagna dei tre confini, punto di riferimento e luogo dove le forze della Resistenza si erano attestate per respingere l’attacco.
“Nino” Siligato era nato a Limina, in provincia di Messina, il 3 dicembre 1920. Assegnato alla base della Marina Militare della Spezia, nel gennaio 1944 aveva disertato per unirsi ai partigiani della “Cento Croci” che operava in quel territorio a cavallo fra tre regioni. A lui, figura carismatica della Resistenza, il 24 aprile 1948 viene assegnata la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.
Dal 1994 un cippo lo ricorda lungo la strada provinciale non lontano dal paese di Codolo.
p. biss.
Il 20 gennaio cerimonie a Patigno e a Codolo
Lunedì 20 gennaio, alle ore 11, lungo la strada provinciale sotto il paese di Codolo, presso il monumento che ricorda Nino Siligato, medaglia d’oro al valor militare, la sezione Anpi e il Comune di Zeri renderanno omaggio alla memoria del partigiano, nell’ottantesimo anniversario della sua morte, ucciso nello scontro a fuoco con i nazifascisti.
La cerimonia sarà preceduta, alle ore 10 a Patigno, dalla commemorazione delle vittime del rastrellamento nazifascista del 20 e 21 gennaio 1945; saranno anche illustrate le attività svolte dagli alunni delle scuole di Zeri.