
Uno strascico del copione meteo settembrino si sta prendendo anche tutta la prima decade di ottobre: ora pioggerelle, ora nubifragi, sbalzi di temperatura a seconda delle correnti che si alternano, ma il tutto comunque a scapito del bel tempo, che rimane una speranza per la prossima settimana. Il sereno latita, infatti, da settimane e settimane, se si tiene conto che una sola giornata di settembre, domenica 15, ha avuto il grande onore di essere classificata come veramente bella da mane a sera.
Ottobre ha esordito tra oscurità e nubi basse, foschia e pioviggine, debole pioggia a tratti. Il 2, tempo molto simile al giorno precedente, ma con qualche rovescio più intenso ad intervalli e ulteriore rialzo della temperatura. I passi indietro in campo temico hanno avuto inizio giovedì 3, quando le precipitazioni, deboli e pressoché costanti in mattinata, sono state accompagnate da vento da Nord, ovvero “tramontana scura”, con conseguente diminuzione dei gradi segnati dai termometri.
Cenni di schiarita hanno concesso poche occhiate di sole e solicello venerdì 4, mentre la freschissima ventilazione settentrionale, ancora ciclonica, è rimasta in attività. Infine, sabato 5, premiate dal loro zelo, le folate da Nord sono riuscite a recare schiarite un po’ più franche e aria moderatamente più asciutta in un cielo disegnato da cumuli a perdita d’occhio. La finestra di sereno è durata poche ore, dalla serata di sabato alla notte di domenica: quietatosi il vento, l’aria fredda affluita nei tre giorni precedenti si è manifestata, a fondovalle, anche nel ribasso delle temperature minime.
Copertosi il cielo già entro l’alba, l’aria fredda e di nuovo umida si è mantenuta fino a sera, intrappolata dalle nubi, complice pure l’avvio delle precipitazioni. A quel punto, nuovo rovesciamento di fronte e incipiente avvezione di aria più mite dai quadranti meridionali, tuttora in corso, che ha visto i valori di temperatura massima di domenica divenire… quelli minimi di martedì 8.
Le correnti sciroccali hanno accompagnato il fronte perturbato, dapprima facendosi sentire sui rilievi e, dalla notte, spirando via via più sensibili anche nelle vallate. Gli apporti idrometeorici, a suon di acquazzoni anche violenti, si sono distribuiti soprattutto nel NW della Lunigiana, in territorio pontremolese e zerasco, mentre la parte orientale del bacino del fiume Magra è rimasta in attesa.
A partire dalla tarda mattinata, il peggioramento delle condizioni atmosferiche si è fatto più generale e la pioggia a forti scrosci è scesa anche nel resto della Lunigiana e in area costiera apuana.
Un abbozzo di sistema convettivo autorigenerante, ma senza attività temporalesca, si è formato tra Pontremoli, la valle del Magriola e il Molinatico, zona che ha risentito di accumuli più consistenti, almeno fino alle ore 14,45 (primo tuono udito alle ore 14,50.
Considerando l’inizio dell’evento a partire dalla lieve pioviggine di domenica mattina, sono già caduti circa 130 mm a Pontremoli e oltre 150 sui rilievi a monte del capoluogo verso il Passo della Cisa.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni