
Nato il 23 settembre 1925 a Sesta Godano. Studente a Pontremoli, vescovo dal 1974, in servizio nelle nunziature di vari Paesi in tutto il mondo

Cinquant’anni fa durante la celebrazione eucaristica di domenica 30 giugno 1974, nella Basilica Vaticana di San Pietro, San Paolo VI conferiva l’ordinazione episcopale a sette nuovi vescovi ed indicava loro quanto “Il vescovo è un cuore, dove tutta l’umanità trova accoglienza”.
Questa riflessione si è fatta “missione” soprattutto per mons. Angelo Acerbi, appartenente al clero dell’allora diocesi di Pontremoli. Veniva nominato arcivescovo titolare di Zella per rivestire il ruolo di primo rappresentante della diplomazia vaticana in Nuova Zelanda (come pro-nunzio apostolico) e nell’Oceano Pacifico (come delegato apostolico).
Mons. Acerbi è nato il 23 settembre 1925 da Giambattista e Maddalena Tosi, nel comune di Sesta Godano. Nonostante la nascita sia avvenuta nell’allora diocesi di Luni-Sarzana-Brugnato (oggi La Spezia – Sarzana – Brugnato), l’arcivescovo Angelo ha compiuto gli studi di formazione al sacerdozio nel Seminario di Pontremoli dove ha ricevuto l’ordinazione diaconale il 12 ottobre 1947 e l’ordinazione sacerdotale il 27 marzo 1948, da mons. Giovanni Sismondo.
Questo fa sì che mons. Acerbi sia rimasto l’unico ed ultimo sacerdote vivente ad avere il privilegio di essere stato ordinato dall’indimenticato ed amato vescovo di Pontremoli. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha perfezionato la sua formazione a Roma e ha ottenuto la laurea in diritto canonico e una licenza in teologia; quindi ha frequentato la Pontificia Accademia Ecclesiastica ed è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Prima della nomina vescovile ha prestato servizio nelle nunziature di Colombia, Brasile, Giappone e Francia e nel dipartimento di relazioni internazionali della Segreteria di Stato della Santa Sede.
Terminato l’incarico in Nuova Zelanda e nel Pacifico, mons. Acerbi viene inviato Nunzio apostolico in Colombia. Poche settimane dopo (con altre ventisei persone) è preso ostaggio per oltre quaranta giorni dai sovversivi del “Movimento 19 aprile”.
Durante il periodo di prigionia gli è concesso di celebrare ogni giorno la S. Messa e San Giovanni Paolo II gli indirizza un’accorata lettera per esprimere la “presenza e partecipazione spirituale alla sua sofferenza”.
Segue la nomina a rappresentare il Papa in Ungheria dove, a causa dell’instaurazione del comunismo, la nunziatura era stata “chiusa” nel 1920. Successivamente l’invio in Moldavia (come primo Nunzio in quel paese) e infine nei Paesi Bassi.
Raggiunta l’età del meritato pensionamento diplomatico, mons. Acerbi rientra a Roma e riceve la nomina a Prelato del Sovrano Militare Ordine di Malta incarico che mantiene fino al 2015.
Tra le sue presenze “ufficiali” a Pontremoli sono da menzionare quella del 1974, poco dopo l’ordinazione episcopale, alla festa in onore del Cristo Nero (venerato nella chiesa di S. Nicolò) e nel 2007 all’intitolazione del Liceo Vescovile a mons. Marco Mori.
Nei giorni scorsi ha festeggiato i 99 anni di età; l’arcivescovo Angelo abita in Vaticano presso “Casa Santa Marta”, la stessa in cui ha scelto di vivere anche Papa Francesco. A lui, nel 50° dell’ordinazione episcopale, giungano gli auguri carichi di affetto da parte di quel territorio che ha visto “sbocciare” la giovinezza del suo ministero.
Fabio Venturini