Quel sommergibile  dedicato al navigatore Alessandro Malaspina

Fu una unità navale oceanica della Regia Marina con base alla Spezia. Effettuò sei missioni durante la Seconda Guerra Mondiale prima di essere affondata dagli Alleati nell’Atlantico al largo delle coste francesi

Il sommergibile “Alessandro Malaspina”, varato nel febbraio 1940 alla Spezia

Il successo di pubblico e critica del film “Comandante” diretto da Edoardo De Angelis ha ricordato le gesta del sommergibile “Cappellini” e del suo comandante Salvatore Todaro, che seppe mantenere l’umanità e il rispetto del nemico e dei civili nella dura guerra  combattuta sopra e sotto le fredde acque dell’Oceano Atlantico.
Alle vicende che videro la Regia Marina affrontare nella Seconda Guerra Mondiale la Marina della Gran Bretagna e quella degli Stati uniti, partecipò anche l’unità “Alessandro Malaspina”, sommergibile oceanico della classe Marconi.
Durante la guerra effettuò sei missioni, tutte in Atlantico, percorrendo in tutto 27.281 miglia in superficie e 1.851 in immersione, trascorrendo 177 giorni in mare ed affondando tre mercantili oltre ad un quarto danneggiato.
Molto spesso viene fatta confusione tra sommergibile e sottomarino, due tipologie diverse di imbarcazioni subacquee. La prima infatti è un’imbarcazione progettata per navigare in superficie e che all’occorrenza può immergersi per  brevi periodi: un tipo di imbarcazione in uso fino alla fine degli anni Quaranta, mentre a partire da quel periodo le unità subacquee in servizio nelle principali marine furono i sottomarini, imbarcazioni progettate per navigare e operare sott’acqua per lunghi periodi.
Il sommergibile “Alessandro Malaspina”, impostato il 1° marzo 1939 nei Cantieri Odero-Terni-Orlando di La Spezia, varato il 18 febbraio 1940 ed entrando in servizio il 20 giugno seguente. La bandiera di combattimento è donata dal Comune di Mulazzo, paese natale del navigatore eponimo del sommergibile.
Dopo un breve periodo di addestramento viene assegnato al Secondo Gruppo Sommergibili di Napoli e dislocato a La Spezia, destinato in Atlantico non appena operativo. Il 29 luglio 1940 il Malaspina (capitano di fregata Mario Leoni) lasciò La Spezia diretto in oceano per la sua prima missione di guerra.

La proposta della intitolazione, avanzata da Pietro Ferrari, era partita da un convegno di giovani studenti riunitisi a Mulazzo, sostenuta dalla Deputazione di Storia Patria per la Liguria e venne accolta dal Sottosegretario alla Marina, Cavagnari.
E la bandiera di combattimento era stata donata proprio dal Comune che aveva dato i natali all’esploratore

La lapide ad Alessandro Malaspina collocata all’ingresso del centro storico di Mulazzo in occasione del convegno dell’ottobre 1936

La decisione di assegnare il nome dell’illustre navigatore lunigianese a una unità della Regia Marina fu il risultato di una intensa attività di promozione e valorizzazione della figura di Alessandro Malaspina principalmente a partire dalla fine degli anni Venti del secolo scorso a opera di Pietro Ferrari, del quale in questi giorni ricordiamo il 150° anniversario della nascita a Filattiera da Mario e Colomba Mastrelli.
Grazie a tale attività ebbe luogo a Mulazzo, il 18 ottobre 1936 un convegno di pontremolesi e lunigianesi già studenti a Parma, in occasione dell’apposizione su una delle porte di ingresso alla cinta muraria  del borgo, di una targa di bronzo con l’effigie di Alessandro Malaspina, opera di E. Bassani, l’editore della monumentale opera “I Castelli di Lunigiana”, a ricordo del luogo dove nacque il famoso navigatore lunigianese.
La lapide è tutt’ora visibile all’ingresso del paese e di tale giornata conviviale, tra il serio e il faceto, ci resta un bel disegno fatto da Emilio Buglia di Filattiera, che ritrae in forma caricaturale Alessandro Malaspina e i partecipanti all’allegra brigata.

Il gen. Pietro Ferrari (1874 – 1945)

Quel convegno, promosso dal nostro Pietro Ferrari che, su “Il Campanone – Almanacco Pontremoli” del 1940 scrisse “fu, come voleva essere, una schietta e simpatica riunione di vecchi amici e compagni di studi, desiderosi di ritrovarsi insieme, a distanza di anni, dopo il diverso cammino, lungo le vie fortunose della vita. E sotto questo rapporto, il convegno riuscì, veramente, una non comune manifestazione di cordiale cameratismo, degna dei vecchi tempi goliardici”.
Sullo stesso “Almanacco Pontremolese” del 1940 ci racconta che “Pure su proposta dello scrivente, venne inviato a S. E. il Sottosegretario alla Marina il seguente telegramma: “Lunigianesi già studenti Parma, riuniti fraterno convegno a Mulazzo per onorare memoria Alessandro Malaspina, rendendosi interpreti voto unanime Lunigiana, auspicano Nave battaglia venga intitolata nome grande navigatore Italiano”.
A questo telegramma, inviatogli a mezzo del Podestà di Mulazzo, Dr. Cav. Beniamino Zini, il Sottosegretario alla Marina, S. E. Cavagnari, così rispondeva: “Mentre ringrazio per interessamento Lunigianesi già studenti a Parma, convenuti a Mulazzo per onorare Alessandro Malaspina, comunico che nome illustre Navigatore sarà considerato per assegnamento nuova unità. Cavagnari”.
“È da ricordare – continuava Pietro Ferrari – a questo proposito, che, in un primo tempo, ad Alessandro Malaspina venne destinato uno dei grandi esploratori ora in costruzione; ma, in seguito a criteri successivamente prevalsi, il suo nome fu poi assegnato a un potente sommergibile oceanico. Così per felice iniziativa dei partecipanti al Convegno di Mulazzo, e mercè il successivo interessamento della Deputazione di Storia Patria per la Liguria (Sezione Spezia – Pontremoli), l’intitolazione di una nave da battaglia al nome di Alessandro Malaspina è ormai un fatto compiuto”.
Fu così che un sommergibile della Regia Marina prese il nome del famoso navigatore lunigianese Alessandro Malaspina.
Il fato del Sommergibile Alessandro Malaspina si compì nell’oceano Atlantico: di stanza sulla costa francese a Bordeaux, il 7 settembre 1941 lasciò la base diretto ovest di Gibilterra, per la sua sesta missione. Sarebbe dovuto tornare a fine ottobre, ma ben presto non inviò più alcun messaggio, né rispose a quelli che gli furono inviati, ed il 18 novembre 1941 venne dichiarato perduto in mare in circostanze sconosciute, con la scomparsa di un equipaggio ch era composto da 70 membri tra ufficiali, sottufficiali e marinai.
Alla memoria del comandante del “Malaspina”, Tenente di Vascello Giuliano Prini, venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Carlo Ferrari