Il Signore sedette alla destra di Dio

Domenica 12 maggio – Ascensione del Signore
(At 1,1-11; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20)

Dopo aver concluso la sua missione terrena, il Figlio ritorna alla destra del Padre portando con sé la nostra natura umana glorificata, e lasciando ai discepoli l’incarico di continuare la sua missione nel mondo.
1. Andate in tutto il mondo. I discepoli sono chiamati e mandati, senza che sia detto loro concretamente quale sia il lavoro che dovranno compiere. La chiamata di Dio esige solo disponibilità per far fronte alle necessità del momento; nella Chiesa non esistono vocazioni settoriali o posti prederminati.
Quando Gesù passa e chiama i primi quattro apostoli, non dice loro cosa dovranno fare o dire; l’invito si limita a: “Venite”. La risposta che danno coloro che sono chiamati comporta fiducia e disponibilità per il seguito, qualunque esso sia.
Le avversità si superano quando capitano, con tanta fiducia in Dio che sta al di sopra dei nostri calcoli, ma che non priva del suo aiuto coloro che si sono fidati di Lui. San Giovanni scrive nella sua Prima Lettera: “Noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi” (4,16).
2. Essi partirono e predicarono. Coloro che accolgono la chiamata adeguano la loro vita alla parola ricevuta e alle necessità delle persone alle quali sono mandati, nelle situazioni concrete, non astratte né ipotetiche.
Ciascuno affronta le sue difficoltà e porta le sue pene, anche se probabilmente a nessuno capita quanto è accaduto a San Paolo. In un momento di sfogo scrive ai Corinzi: “Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde.
Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese” (2Cor 11,24-29).
3. Il Signore agiva con loro. Gesù manda in missione i discepoli che aveva chiamato e formato per tre anni, ma non li manda allo sbaraglio, si impegna anzi a sostenerli: “Io sono con voi tutti i giorni”, e ancora: “Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri!” (Mt 28,20; 10,31).
La garanzia dell’aiuto divino è la cosa più rassicurante per chi sa di aver accettato il ministero più sublime che esista solo per l’obbligo morale di rispondere a una chiamata, pur essendo consapevole di non esserne all’altezza.
E così i discepoli scesero dal monte degli Ulivi, ricevettero il dono dello Spirito e poi “partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano” (Mc 16,20).

† Alberto