Grigio fisso da Natale a fine anno

Il significato del Natale cristiano è luminoso ‘perché viene la Luce vera’. Meno male, quindi, che non ci si ferma a vedere che tempo fa: le feste natalizie, inoltre, sono le più familiari e casalinghe, al caldo del focolare domestico, con buona pace del meteo.
Certo, però, che dalla Vigilia fino alla notte di Capodanno, le condizioni atmosferiche hanno sconfortato anche i più convinti “ombrofili”.
Fino al 23, si era assistito ad una alternanza dello stato del cielo, ora sereno, ora vario o coperto. Per otto giorni, invece, la tenacia delle stratificazioni nuvolose ha reso via via più cupo il tempo.
Le già corte giornate di inizio inverno sono apparse ancor più tetre al ricomparire, a corredo del cielo perennemente imbronciato, di foschia sempre più densa, nebbia d’avvezione sui rilievi, pioviggine e poi pioggia il pomeriggio e la sera di S. Silvestro.
Quanto manca il sano rigore asciutto della tramontana! Purtroppo, in questa prima parte della stagione, i venti freddi da Nord e NE si sono limitati a brevi comparse; qualche veloce incursione l’ha fatta il maestrale, ma spesso travestito da favonio. Prima di Natale, l’insistenza del foehn tra arco alpino e parte della Valpadana ha ripulito l’aria facendosi sentire anche sui rilievi appenninici.
Primati di tepore dicembrino sono caduti uno dietro l’altro come birilli in diverse città del NW e poi fino all’Emilia. Inusitati valori di temperatura massima oltre i 20°C e fino a 25°C hanno distinto i giorni precedenti il Natale tra Piemonte, Lombardia ed Emilia. In Lunigiana, se non oltre una certa quota, la corrente favonica questa volta non è arrivata e le temperature si sono mantenute nella norma con brinate notturne prima che il dominio del grigiore si imponesse.
Dicembre, alla resa dei conti, si è chiuso con temperatura media superiore alla norma (7,1°C a Pontremoli contro una media di 5,7°C nel trentennio 1991-2020). Nella serie storica locale, si è piazzato come settimo dicembre più mite dal 1929. In alcune città del Nord, si è trattato del dicembre più tiepido da inizio osservazioni.
Le precipitazioni sono risultate assai prossime ai canoni delle nostre piovose contrade: 180,2 mm a Pontremoli Verdeno, 199,0 a Villafranca Ghiaione, 141,6 a Gragnola; più contenute a Massa con 92, 0 mm. Nella prima metà del mese, le piogge sono state molto frequenti, per poi riprendere dopo una pausa di due settimane, che si sono comunque trascinate in un clima rimasto quasi sempre molto umido.
Gli apporti di dicembre, dopo quelli abbondanti di ottobre e novembre, hanno permesso all’annata di recuperare il deficit accumulato fino a settembre e l’anno è andato in archivio con un totale nel rispetto delle attese e, localmente, persino oltre. Lo si vedrà meglio nel rapporto annuale che verrà pubblicato in cronaca nelle prossime settimane.
Quanto a nuvolosità ed eliofania, dicembre non si è allontanato dai parametri che competono all’ultimo mese dell’anno: in media, circa 6/10 l’indice medio di nuvolosità e poco meno di 100 le ore di sole registrate.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni