La vicenda potrebbe tranquillamente essere catalogata “all’italiana” e fornire materiale a chi ha tutto l’interesse a dipingerci come mangiatori di pizza e suonatori di mandolino, in confronto con altri stati più strutturati e “seri”.
In qualunque modo la si voglia vedere, la notizia secondo la quale, a seguito di un procedimento ispettivo, l’Ispettorato del Lavoro ha comminato una multa da 27 mila euro a Vito Procacci, primario del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, per non aver rispettato, durante l’emergenza Covid, i riposi prescritti e per aver lavorato più delle ore previste, e da 10 mila euro anche ad altri due primari dell’ospedale, ha messo alla berlina l’istituzione che ha deciso il provvedimento e non ha certo fatto un buon servizio agli organismi statali in genere.
Sembra quasi di sconfinare nel mondo dei romanzi a lieto fine, completando il racconto con l’intervento del “buon” Sergio Mattarella, qui nei panni del re saggio che, nel nome della giustizia… giusta (e in questo caso anche del buon nome della Repubblica), pone ai vari organi preposti al controllo di quei controllori così meticolosi la domanda che, prima di lui, altri avrebbero dovuto porsi: “Ma vi sembra il caso di essere così miopi?”.
La contraddizione, infatti, è palese. Nel 2021 lo Stato invitava il personale sanitario ad essere disponibile a turni massacranti per sopperire alle carenze dell’organico – “abbiamo salvato la vita a circa 8.600 pazienti, di cui 1.600 ventilati meccanicamente” – e poi, dietro presentazione di un ricorso da parte di una associazione sindacale di categoria per lamentare i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro, applica una normativa che non è possibile rispettare nel corso di un’emergenza grave come è stata quella legata al Covid per sanzionare quella disponibilità.
Dopo l’intervento del capo dello Stato, a cascata, i vari ministeri interessati sono intervenuti per sospendere il provvedimento, ma il vulnus resta. Si spiegano, così, la soddisfazione dei medici multati ma anche alcune puntualizzazioni.
Intanto il perché dell’appello all’intervento del presidente Mattarella – “Sono grato al capo dello Stato che è un padre oltre che difensore della Costituzione”, sono le parole di Procacci – e poi il ringraziamento alle altre istituzioni per la sospensione del provvedimento. Ma anche amarezza perché tanta sollecitudine nelle ispezioni non trova riscontro nell’aumento degli organici, sempre sottodimensionati.
“Siamo ridotti al lumicino, dice Procacci, gli organici sono ridotti all’osso”. Un concetto ribadito dal presidente della Società Italiana Sistema 118 (Sis118), Mario Balzanelli: “L’emergenza turni, carichi di lavoro e personale resta anche senza il Covid e anzi la situazione è peggiorata, visto che stanno andando via molti medici e una persona lavora per quattro”.
Antonio Ricci