Più di tanto, marzo non ha ‘marzeggiato’

La settimana a cavallo di marzo e aprile ha proposto una blanda variabilità con venerdì 31 dal cielo coperto e la successione dei restanti ‘palindroma’, essendo iniziata e terminata con il cielo in prevalenza sereno e interessata da nuvolosità variabile nei giorni prima e dopo il 31. Se il 28, infatti, dalla brina con lieve gelata dell’alba si era passati a 17°C pomeridiani, comunque frizzanti perché secchi e ventilati, ecco che già venerdì, dopo un’altra brinata notturna, la nuvolosità si è intensificata con vento di libeccio fino ai piovaschi del tardo pomeriggio e della serata. Il 30, a parte il mitigarsi del campo termico nelle ore notturne, è cambiato poco.
Il 31, come detto, il cielo si è presentato serrato di nubi da mane a sera, ma è stato dal primo pomeriggio che la visibilità è nettamente peggiorata con l’avvio di pioviggine sempre più fitta. Il divario tra gli estremi termici è stato assai ridimensionato da vento, nubi basse e precipitazioni, riducendosi a pochi gradi.
Il miglioramento è coinciso con sabato 1° aprile; parziali schiarite anche domenica 2, ma con tramontana destatasi verso le 9. Qua e là, non sono mancati piovaschi e rovesci, anche a sfondo temporalesco, accompagnati da grandine nelle ore serali, ma si è trattato di fenomeni locali concentrati sabato sui rilievi montuosi e domenica lungo la fascia litoranea. L’aria, già sgravatasi di umidità fra sabato e domenica, si è fatta ancor più asciutta lunedì, ma rimanendo abbastanza mite e favonica (correnti settentrionali). Lo stesso flusso da Nord, invece, si è sensibilmente raffreddato martedì 4, pur ancora in presenza di sole libero e sfavillante.
Ed ora il resoconto del mese di marzo, da poco conclusosi come primo atto del trimestre primaverile. Nel complesso un mese mite e la temperatura media si è avvicinata a 10°C nel fondovalle (9,8°C sia a Pontremoli che a Villafranca), rimanendo superiore alla norma 1991-2020 da 1°C a 1,5°C. Si nota una certa distanza dai mesi di marzo che si attestavano su medie termiche di 7-8°C trenta-quarant’anni fa e che dispensavano edizioni ben più fredde con valori medi sui 5-6°C.
Il diverso andamento lo si avverte nell’anticipo delle fioriture e nella maggiore probabilità di toccare i primi 20°C entro l’equinozio o nei giorni immediatamente successivi, evento che decenni fa capitava più di rado. In tema di precipitazioni, c’è da distinguere fra le quantità registrate e i giorni in cui si sono distribuite: come frequenza, infatti, quella decina di ‘mandate’che ci si aspetta da marzo è venuta, e contando i giorni con piccoli apporti inferiori ad 1 mm si supera anche quota 15, ma solo in un paio di occasioni la pioggia è scesa con una discreta abbondanza (il 14 e il 26).
I totali, pertanto, si sono contenuti ovunque, a bassa quota, sotto i 100 mm; lo scarto percentuale in negativo rispetto alla norma appare più marcato in alta Lunigiana (-40/-50%), mentre nella parte orientale delle nostre convalli e lungo la fascia litoranea il deficit risulta più contenuto (-10/-30%). Ecco i ‘numeri’ registrati dai pluviometri: 70,4 mm a Pontremoli, 81,2 a Villafranca, 73,4 a Gragnola e 88,4 a Massa.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni