La saggezza dei vecchi meteorologi e climatologi

L’anno normale è quello che non si realizza mai”: questa frase, letta molti anni fa, è rimasta impressa nelle menti di noi giovani appassionati di meteorologia, quali eravamo quando cominciammo, nel 1986, a curare questa rubrica. Di conseguenza: “è normale che la norma non si realizzi”, per quanto bislacco possa sembrare! Provate, in effetti, a immaginare un anno durante il quale tutti i mesi si mantenessero fedeli alle medie di temperatura, precipitazioni, umidità, nuvolosità ecc.: praticamente impossibile.
Una prova la si sta sperimentando in questi giorni. Invece che un anno, si prenda in considerazione un mese o periodo più breve: se alti e bassi di pressione, temperatura, umidità, alternarsi di piogge e bel tempo, di calma e di tempesta, di nuvole e di sole, hanno scarsa probabilità di compensarsi in un’annata, a maggior ragione sarà facile che non riescano a farlo in un solo mese, e men che meno in una settimana.
Se prendiamo un giorno isolato, sarà arduo riuscire a veder soddisfatta la presunta ‘normalità’ di tutti i valori per quella data particolare! Ma è vero anche il contrario: se ci si limita a pochi parametri meteo e ad un lasso temporale breve, posso aver la fortuna di azzeccare uno scampolo di regolarità, obiettivo assai improbabile aumentando sia i fattori climatici che la finestra temporale. Abbiamo avuto un marzo secco, stabile e soleggiato, ben diverso da come viene dipinto dai canoni climatici. È successo in passato, succede oggi e si ripeterà anche in futuro. Una media di 150 mm di pioggia per marzo è, appunto, solo una media: nel caso delle precipitazioni, una media tra valori fra loro discordi, da non farci affidamento. Un anno ne cadrà fin troppa e l’anno dopo troppo poca. Il concetto di ‘normalità’ usato in luogo di ‘media’ può essere facilmente frainteso.
Veniamo alle temperature del marzo 2022: gli sbilanci fra minime – basse, quasi costantemente inferiori alla norma – e temperature massime – prima prossime alle attese e poi alquanto superiori alla norma – quasi si compensano nel più incantevole rispetto del livello termico desunto dal trentennio più recente (1991-2020). Cielo sereno (tranne domenica 27, reso grigio da altostrati) e l’aria molto asciutta hanno determinato escursioni termiche notte-dì esagerate, specie nella zona assiale del fondovalle. Mercoledì 23, il divario fra minima e massima ha raggiunto addirittura i 26,1°C nel Ghiaione di Villafranca (-4,3°C all’aurora, 21,8°C del primo pomeriggio).
In collina o anche nelle zone vallive più elevate, a motivo di una ventilazione in genere più sensibile, lo …swing è stato meno intenso. Per la settimana in esame si segnala il solito aerosol atmosferico, già presente per le polveri di origine sahariana trasportate dai venti; esso si è mutato in una sorta di caligine, più evidente sabato 26, a causa del fumo di alcuni incendi verificatisi sia in val di Vara che in Lunigiana e nel Parmense.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni