L’ Unione europea è a trazione femminile
Roberta Metsola

Con l’elezione di Roberta Metsola (Partito popolare europeo) alla guida dell’assemblea di Strasburgo, si rafforza la presenza femminile ai massimi livelli istituzionali dell’Unione europea. Insieme a Ursula Von der Leyen (presidente della Commissione europea) e Christine Lagarde (presidente della Banca centrale europea) la maltese forma un trio dai grandi poteri e altrettanto gravose responsabilità.

La nomina della Metsola – al posto occupato fino a dicembre dal compianto David Sassoli – rispetta il patto sottoscritto dal suo partito e dal Partito socialista per un’alternanza di metà mandato ai vertici dell’assemblea. Esponente di un grande partito ma originaria di un piccolo Paese come Malta, la Metsola, con i suoi 43 anni, è la donna più giovane ad assumere un ruolo così importante; in più, ha una posizione convinta contro l’aborto. Il fatto che questa idea sia rappresentata da una donna giunta al vertice delle istituzioni europee potrebbe essere segno di volontà di conciliazione, moderazione, dialogo.
Christine Lagarde

Non minori sono, in altri campi, i meriti della Von der Leyen e della Lagarde. La prima ha svolto un ruolo importante nel corso della gravissima crisi causata dall’epidemia di Covid, contribuendo a superare i gravosi vincoli di bilancio che avrebbero strangolato i Paesi più fragili e sostenendo la scelta di adottare le misure finanziarie stabilite nel Pnrr. Decisioni che sono il frutto di un’opera di sapiente tessitura fra le Cancellerie. E non è un caso che la Von der Leyen, tedesca, potesse contare sul sostegno della connazionale Angela Merkel, ancora a capo della potente Germania, Paese guida dell’Unione.

Ponendosi in continuità con le misure espansive introdotte da Mario Draghi, Christine Lagarde ha contribuito in modo decisivo a difendere il sistema Europa, nonostante le difficoltà che segnano la strada dell’euro, mostrando non solo coraggio e lungimiranza, ma anche le sue capacità e la sua visione politica continentale.
C’è un filo rosso che unisce queste tre donne: la loro esperienza politica esercitata sulla scena dei Paesi di provenienza. Metsola infatti è cresciuta nel Partito popolare di Malta e ha scalato posizioni in Europa. Vod der Leyen, da sempre nelle file della Cdu, per tanti anni è stata ministro (Famiglia, Lavoro e infine Difesa) nei gabinetti presieduti da Angela Merkel. Infine Christine Lagarde: ministro nei governi francesi guidati da Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy e poi presidente del Fondo monetario internazionale.
Una giovane promessa e due certezze; tre donne di valore cresciute nella fornace ardente della politica. Tutto ciò suona di monito e come invito, per le giovani donne europee, italiane comprese: non c’è limite alcuno alle ambizioni buone e alla possibilità di fare bene, di costruire. In ogni campo e settore. Politica compresa, Anzi, soprattutto in politica. (Agensir)