San Geminiano: un magnifico falò pieno di significati e suggestioni

Nell’atmosfera surreale imposta dal Covid 19

Il falò di San Geminiano 2021. Sullo sfondo è possibile vedere lo striscione che i fuochisti hanno dedicato al loro capitano, Robert (Hubert) Bellotti, scomparso lo scorso settembre (Foto Walter Massari)
Il falò di San Geminiano 2021. Sullo sfondo è possibile vedere lo striscione che i fuochisti hanno dedicato al loro capitano, Robert (Hubert) Bellotti, scomparso lo scorso settembre (Foto Walter Massari)

Potrebbe sembrare difficile raccontare quanto si è consumato la sera di San Geminiano sul greto del Verde per il fatidico appuntamento del rito del falò. Nei fatti, invece, niente di più semplice perché, forse mai negli ultimi anni come questa volta, è stato possibile recuperare il vero significato della manifestazione. La stessa ambientazione surreale creata dal contrasto violento tra la notte incombente, appena appena smorzata dalle luci artificiali, e il bagliore del fuoco che si è levato dirompente dalla pira accesa all’unisono dallo sparuto gruppo dei fuochisti biancorossi. Lo stesso crepitio che si è levato dalla pira, stavolta purtroppo attutito, ma non annullato dalla voce imperiosa del Campanone che, chissà per quale motivo, è rimbalzata, come non mai, per un lungo inatteso frangente. La stessa fantasia di scintille che è salita al cielo formando fantasiosi disegni in movimento, disponibili ad essere interpretati senza ritegno. Insomma, nulla è mancato del copione previsto: poco importa se la pira non aveva dimensioni arroganti, se mancava la gente sugli spalti naturali offerti dal contesto, se i cori delle parti non rimbombavano con la spontanea prepotenza a scatenare gli attriti consueti.

Il momento dell'accensione, da parte dei piccoli fuochisti, del falò di San Geminiano 2021.
Il momento dell’accensione, da parte dei piccoli fuochisti, del falò di San Geminiano 2021.

Alle prevedibili lacune, fastidiose solo per gli immancabili puristi, ha fatto da contraltare, questa volta ben più importante, il significato che la vicenda ha saputo assumere, con ben altri valori che sono emersi dall’inusuale spettacolo: la volontà di non interrompere una tradizione che non poteva arrendersi di fronte ad un nemico subdolo: il desiderio di ricordare quanti sono venuti a mancare nell’anno su entrambi i fronti, proprio per quello che hanno saputo dare nel tempo, rinforzando il significato dell’impresa; la voglia di ognuno di noi di esserci, anche da lontano, perché il senso della nostra identità non venga meno proprio ora che tutto sembra così incerto e proprio per questo occorre trovare gli stimoli giusti per continuare la battaglia. Non è stato facile allontanarsi dalla scena, neppure quando il breve cumulo di braci rantolava nella notte, consapevole della propria inanità, ma diventava importante raccoglierne gli ultimi spasimi perché divenissero l’appiglio cui aggrapparsi per guardare al futuro, certi che il domani tornerà a brillare con l’inesauribile forza di sempre. (lb)