Umanità negate: l’istruzione quale contrasto alla povertà educativa

01Umanità_negateUmanità negate è stato un evento importante perché tra i relatori e le relatrici vi era anche la scrittrice e poeta Marina Pratici delegata alla cultura del Comune di Aulla, nominata di recente coordinatrice per l’Italia dell’Union Mondial de Poetas per la Paz y la Libertad. Il convegno in video conferenza con la partecipazione di Mauro Bellisomo, direttore Edizioni Anicia, e il coordinamento di Francesco Barone, docente all’Università de L’ Aquila e portavoce del messaggio del Nobel per la pace 2018 Denis Mukwege.
Antonella Nuzzaci, docente di pedagogia sperimentale all’Università de L’Aquila, ha sottolineato il ruolo dell’istruzione quale azione di contrasto alla povertà educativa per spezzare i cicli intergenerazionali delle diseguaglianze.
Garantire un’istruzione inclusiva legata alla crescita economica, perché povertà fa rima con disparità, attraverso la partecipazione sociale e politica con un’istruzione e formazione permanente; non basta saper scrivere e leggere, ma anche comprendere, conoscere e utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione con una alfabetizzazione ampliata a tutta la vita. Intendendo l’istruzione come sistema regolatore della società.
Marina Pratici, scrittrice e attivista per la pace, ha sviluppato il tema delle “Bambine negate”, legato alla violazione dei diritti umani nell’infanzia, accennando all’abbandono scolastico di ben dodici milioni di ragazze, alle bambine spose, al turismo sessuale.
Il giornalista Luca Pompei ha parlato della violenza delle parole. La pace attraverso le parole. Cita un detto popolare: “Ci sono parole che possono fare più male di uno schiaffo”. Smentisce i pregiudizi promossi e sulla bocca di alcuni politici: “statisticamente più aumentano gli stranieri più diminuisce la criminalità” inoltre “ italiani e stranieri fanno lavori diversi”. Esclama “Quanta violenza dietro le parole appoggiata su stereotipi e pregiudizi! Dobbiamo perseguire la pace delle parole e se dovessi confessare quali siano i modelli del mio giornalismo, non li trovate nella Fallaci o Biagi, pur grandi e degni di rispetto e ammirazione, ma in Marco, Matteo, Luca, Giovanni”.
Il convegno ha riportato alla situazione formativa in Lunigiana. “Umanità negate” sono tutte quelle persone costrette da società e politica a difficoltà di formazione e di istruzione fuori dal quotidiano vivere comune. Fare sacrifici, impegnarsi è come volare sopra ogni difficoltà, ma vi sono ostacoli che tarpano le ali come vivere nella periferia della periferia, qual è la Lunigiana, dove vi sono borghi talmente marginali, i cui giovani non possono accedere ad un’adeguata formazione e istruzione, perché politica e istituzioni scolastiche fanno scelte di offerta legate a visioni di bottega del consenso o a facilitazioni organizzative, anziché legate al territorio e a coloro che vi abitano.

(Corrado Leoni)