La lunga stagione di Enrico Ferri, magistrato e politico

Pretore a Pontremoli dal 1971, magistrato, componente del CSM.
Ministro, deputato nazionale ed europeo, sindaco della città per tre lustri

L'on. Enrico Ferri, Deputato al Parlamento Europeo dal 1989 al 2004
L’on. Enrico Ferri, Deputato al Parlamento Europeo dal 1989 al 2004

La notizia della morte dell’on. Enrico Ferri, arrivata al termine di una lunga malattia, ha provocato un’ampia eco che ha superato gli stretti confini locali. Nato alla Spezia il 17 febbraio 1942, laureato in Giurisprudenza nel 1966 a Firenze, aveva iniziato la carriera in magistratura poco dopo e nel 1971 era stato nominato Pretore a Pontremoli, dove scelse di vivere con la moglie Lucia e dove sono cresciuti i figli Filippo, Jacopo, Cosimo e Camilla.
Per un quinquennio, dal 1976, è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura; risale a questo periodo la creazione del Centro Lunigianese di Studi Giuridici, da lui fondato a Pontremoli dove, per molti anni, si sono tenuti importanti e partecipati convegni nazionali che hanno richiamato nella nostra città esponenti di primo piano del mondo della magistratura, della politica e della società.
Nel 1981 viene eletto segretario nazionale di Magistratura Indipendente, carica che mantiene fino al 1987. Le elezioni politiche del giugno di quell’anno lo vedono candidato per un posto in Parlamento: la decisione, unita alla scelta di “correre” in quota PSDI a Milano, provoca grande rumore anche per la scelta della DC, suo partito di riferimento, di non ospitarlo nelle proprie liste provinciali.

Roma, 7 marzo 1989: il Ministro dei Lavori Pubblici, Enrico Ferri, ricevuto al Quirinale del Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga
Roma, 7 marzo 1989: il Ministro dei Lavori Pubblici, Enrico Ferri, ricevuto al Quirinale del Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga

Non viene eletto, ma meno di un anno dopo un vero e proprio terremoto politico si abbatte sulla Lunigiana e su quanti avevano osteggiato la sua candidatura: nell’aprile 1988 Enrico Ferri giura infatti da Ministro dei Lavori Pubblici nel governo presieduto da Ciriaco De Mita. Un terremoto che non sarebbe stato l’ultimo.
L’esperienza si protrasse per quindici mesi, ma – unita ad una formidabile determinazione – gli avrebbe garantito una lunga prospettiva e non solo per quel riferimento a “Ministro dei 110” che lo accompagnerà per il resto della vita.
In quello stesso 1989 che vede la fine del governo De Mita, Ferri viene eletto al Parlamento Europeo ancora con il Partito Socialdemocratico (del quale per due anni, dal 1993, è segretario nazionale): è la prima di tre elezioni che lo vedono a Strasburgo fino al 2004.
Nonostante vari tentativi, è eletto al Parlamento Italiano una sola volta, nel 1992: deputato nel gruppo PSDI, rimane alla Camera fino al 1994 quanto la legislatura si conclude anticipatamente.
Nel 1995 termina anche la sua esperienza nel PSDI e inizia l’avvicinamento al centrodestra che, nel 1999, lo porta ad approdare in Forza Italia, nelle cui liste ottiene la terza elezione al Parlamento Europeo. 

Enrico Ferri (1942 - 2020)
Enrico Ferri (1942 – 2020)

Venti anni di intensa attività politica nazionale e internazionale alla quale Enrico Ferri ha affiancato quella amministrativa a Pontremoli, anche questa iniziata con un terremoto, il secondo dopo quello del 1988.
Nella primavera del 1990, infatti, da eurodeputato in carica e con ancora viva l’esperienza di Ministro dei Lavori Pubblici, si candida a sindaco di Pontremoli con una lista civica sotto il simbolo del PSDI. Individuato dai pontremolesi come vero e proprio “uomo della provvidenza” ottiene un consenso così ampio da sbaragliare il campo aggiudicandosi la metà dei 30 seggi in Consiglio Comunale. Le altre forze politiche vedono dimezzare la propria rappresentanza: la DC, che dal 1951 aveva governato quasi ininterrottamente, scende a 6 seggi; PCI e PSI ne ottengono 4 ciascuno, mentre 1 se lo aggiudica il PRI.
Non erano ancora i tempi dell’elezione diretta del Sindaco: il primo cittadino veniva eletto dal Consiglio Comunale sulla base degli accordi tra i partiti e i gruppi consiliari, ma nessuno avrebbe potuto mettere in dubbio la carica di primo cittadino per Ferri; il quale cercò il massimo consenso, riuscendo a formare una giunta PSDI-PRI-PSI-PCI. Un’amministrazione che ebbe vita breve: dal 1991 in poi sarebbe rimasto infatti a capo di una giunta senza socialisti né comunisti, senza problemi di governo. Anzi i pontremolesi gli riassegnarono la loro fiducia anche nel 1995 e nel 1999. Nel 2004, anno dello storico arrivo a Pontremoli di una tappa del Giro d’Italia, non potendo ripresentarsi a sindaco, è comunque ancora il più votato. Per circa tre anni ricopre la carica di vicesindaco con Marino Bertocchi primo cittadino: una legislatura però interrotta in anticipo. Nel 2007, infatti, si torna a votare: Enrico Ferri si ripresenta, ma la frattura nel centrodestra favorisce la vittoria di Franco Gussoni (PD); è stato quello l’ultimo atto di una lunga presenza sulla scena politica locale e nazionale.

Paolo Bissoli