Lo strascico di incertezza delle condizioni atmosferiche di questo autunno al seguito degli intensi eventi di inizio mese si è protratto fino a mercoledì 7. Sia il 6 che il 7, infatti, residue precipitazioni hanno mantenuto l’ambiente immerso nel bagnìo tipico delle fasi perturbate. Il 7, una piccola sterzata è venuta dalla corrente favonica settentrionale destatasi fra il primo pomeriggio e la serata: ampie schiarite, panni stesi asciutti e crepuscolo ròseo i confortanti risultati della breve parentesi.
Giovedì 8, bontà sua, primo giorno con cielo ‘sereno o poco nuvoloso’, che mancava all’appuntamento dal 18 settembre. I termometri hanno immediatamente risposto con una più ampia escursione termica, dovuta alle ore notturne e del primo mattino decisamente più fresche. è partito bene pure il tempo di venerdì 9, ma si è concluso con cielo fattosi più nuvoloso e con la ricomparsa di una debole ventilazione dal mare.
Maggiore copertura ha caratterizzato, poi, sabato 10, trascorso comunque senza che la fase prefrontale recasse piogge anticipate. Nella notte e fino all’alba di domenica 11, invece, il sistema frontale è entrato nel vivo e ha dispensato rovesci e temporali, anche di notevole intensità, in particolare nella fascia di fondovalle che da Aulla corre lungo la valle del Taverone nonché sulle colline spartiacque tra Magra e Vara (Podenzana, Tresana). In poche ore, si sono accumulati anche più di 100 mm di pioggia in località poste nei due comuni citati in destra idrografica, la parte sud del territorio di Villafranca (Fornoli), Aulla, Licciana, e Comano. Il pluviometro CFR-Toscana di Novegigola ha registrato ben 33,2 mm in un quarto d’ora tra le 3,30 e le 3,45 legali. Più a nord verso Pontremoli, più a est verso Fivizzano ed anche lungo la fascia costiera, le precipitazioni si sono tenute su livelli deboli o moderati.
La poggia ha ripreso a cadere a metà giornata, mentre è andata nel frattempo levandosi tramontana recante un alito più freddo. Il vento da Nord si è intensificato con impetuose raffiche nelle ore serali e notturno-mattutine tra domenica e lunedì, quando il crinale appenninico è apparso imbiancato oltre i 1300-1400 mm in virtù delle fioccate rese possibili dall’avvezione di aria fredda.
Una prima, lieve imbiancata, da inizio stagione, si era già verificata il 25 settembre oltre i 1400-1500 m (specie zona Due Santi), per cui questa è la seconda nevicata montana della prima parte dell’autunno 2020. Si vedrà nel prosieguo del semestre freddo se a tanto entusiasmo iniziale corrisponderà poi la costanza dell’impegno.
Lunedì 12, la giornata è proseguita con graduali schiarite e l’attenuarsi del vento da Nord: calmatosi del tutto durante la notte, ha permesso un drastico calo delle temperature minime a fondovalle, giunte in campagna a livelli di poco superiori a 0°C. Un breve intervallo prima di tornare a metter mano all’ombrello.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni