Una raccolta di storie di vita vissuta

37libroDa oltre un anno è nato a Pontremoli il Centro Ricreativo Comunale, che funziona col contributo del Comune e della Società della salute, è sezione del Centro Italiano Femminile (CIF) per iniziativa dell’assessore alle politiche sociali e ha trovato sede nel palazzo Galli Bonaventuri concesso in comodato d’uso dal vescovo. Al Centro di Pontremoli si sono aggregate altre associazioni lunigianesi, è frequentato da mamme e nonne che si impegnano a fare qualcosa secondo le loro abilità manuali, culinarie e di narrazione.
Quante storie di vita personale sono tornate vive nella memoria! Rosanna Pinotti nata a Pontremoli e bagnonese di adozione, autrice di scritti legati al territorio lunigianese, le ha ascoltate e stese in bella forma e ne è venuto fuori un piccolo libro (Tè e ricordi. Raccolta di storie di vita vissuta, Stampa Indipendente, Massa), gradevole fonte per ricostruire ambienti di vita, esperienze liete ma anche dolorose, soprattutto del tempo della guerra. I nomi delle protagoniste sono cambiati ma di facile identificazione della persona vera. Si parla di vita di campagna, di passione per la moda che spinge a creare impresa di confezioni, a cominciare dagli abiti da sposa, esperienze nella colonia di Libia.
Commovente è la rievocazione dei cinque martiri di Ponticello uccisi dai tedeschi il 2 luglio 1944: la data è “scolpita con uno scalpello d’acciaio” nella mente di una bambina, raccontata a lei dalla mamma nei particolari di una famiglia semplice precipitata in un attimo nella follia della guerra.
Altri ricordi testimoniano storie di emigrazione, paure e bombardamenti, momenti di vita quotidiana, alberi di Natale e matrimoni d’altri tempi, emozioni, speranze, amori, il “miracolo”di incontrare un nazista col cuore buono, la preparazione del cibo, vicende scolastiche e storielle di paese.
Leggiamo nella prefazione come “nell’ombra di un focolare domestico che si apre all’esterno ci sia la forza, discreta e costante, delle donne che muove il mondo”. É proprio così, lo sanno bene i raccoglitori di diari, di narrazioni fatte da gente comune: dal 1984 tante persone inviano le loro memorie a Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo, ora è denominata “Città del diario” e premia ogni anno una storia. Quest’anno, il 20 settembre scorso, ha premiato Tania Ferrucci e il cantautore Francesco Guccini come personalità impegnata a conservare la memoria collettiva.
La diaristica è diventata un genere letterario e anche fonte attendibile da parte degli storici. Nel passato le memorie e le confessioni erano date alle stampe da personaggi importanti e da chi praticava “il mestiere delle lettere”, molte sono opere di alto valore poetico, filosofico o storico; ora può farsi leggere anche uno scrittore “amatoriale” e può dare validi contributi di conoscenza nel campo della storia materiale e di esternazione di momenti di vita intima.

Maria Luisa Simoncelli