
Dal 12 settembre a Parma
“Sarà inaugurata nel Battistero della città ducale, nella mattinata di sabato 12 settembre, la mostra Antelami a Parma. Il lavoro dell’uomo. Il tempo della terra, promossa dalla diocesi quale iniziativa caratterizzante di “Parma Capitale italiana della Cultura 2020-2021”.
Sarà un evento straordinario e imperdibile perché permetterà di osservare da vicino il ciclo dei Mesi e le Stagioni, incredibili sculture di Benedetto Antelami che per l’occasione lasceranno la posizione elevata alla base della cupola per scendere ad altezza di occhi e offrirsi allo sguardo del visitatore. Si tratta di quattordici statue (ai 12 Mesi si affiancano quelle dell’Autunno-Inverno e della Primavera-Estate) che l’artista vissuto a cavallo tra XII e XIII secolo realizzò nel secondo decennio del Duecento e che tornano protagoniste a trent’anni dalla mostra sull’opera omnia dello scultore voluta da Arturo Carlo Quintavalle e curata dall’Università di Parma alla quale aveva lavorato anche la pontremolese Caterina Rapetti.
Dal 1990 ad oggi le sculture dell’artista di origini lombarde sono rimaste lontane dal visitatore che, entrando in quel monumento che è il Battistero fondato nel 1196 e progettato da Antelami stesso, le vede in alto, troppo lontane per essere apprezzate, in una collocazione che ha cercato di interpretare quella originaria e a noi sconosciuta, ma che non soddisfa. Ora e fino all’agosto del prossimo anno tornano ad essere osservabili da vicino in tutto il loro splendore e nei minimi particolari, anche per comprendere una cultura medievale, che si potrebbe ritenere lontana ma che invece ricorda gesti e consuetudini così vicini a noi, in un ciclo che racconta un anno intero, quello del lavoro dell’uomo.
Un percorso artistico che inizia a marzo, come dettato dal calendario romano, con l’altorilievo che raffigura quel primo mese con un giovane intento a suonare il corno, simbolo del vento spesso impetuoso che caratterizza quel periodo dell’anno. Una vera e propria rivoluzione, quella di Benedetto Antelami: le sue sculture sembrano evocare le statue di Roma imperiale, ma recano simboli così reali da appartenere ancora al nostro quotidiano.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18.
(p. biss.)