
Nel luglio 1911 i primi cinque bambini pontremolesi a Marina di Carrara

La Toscana “gentile” nel lontano sec. XIII (1262) per prima istituì la Venerabile Confraternita della Misericordia. In secoli più recenti sempre in Toscana il dottor Giuseppe Barellai ebbe l’idea di fondare Ospizi Marini gratuiti per bambini poveri colpiti da scrofolosi. Il vocabolario medico definisce la scrofolosi una forma particolare di tubercolosi delle linfoghiandole del collo, che possono fistolizzarsi lasciando delle cicatrici irregolari e retratte.
Il Barellai il 12 giugno 1853 mostrò alla Società Medico-fisica fiorentina un quadro che raffigurava un bambino morto per questa malattia e la sua memoria intitolata “Degli Ospizi Marini” fu stampata dall’editore Le Monnier. Il primo Ospizio Marino fu aperto a Viareggio il 14 ottobre 1861, sotto patronato del re Vittorio Emanuele II, seguirono altri sanatori anche all’estero.
Il dottor Pietro Ceppellini da quando era diventato medico aveva in animo di mandare al mare i bambini poveri di Pontremoli e per realizzare il proposito si rivolse al sen. Camillo Cimati che il 2 febbraio 1910 gli inviò il materiale burocratico per avviare la creazione di un Ospizio Marino. Solo due mesi dopo, l’11 aprile, si tenne la prima adunanza preparatoria per istituire la Colonia, eretta come Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza. Il sindaco Pietro Bologna inviò una lettera di augurio e apprezzamento al medico e anche una sua offerta in denaro.
La popolazione accolse con interesse e arrivarono altre offerte, fra le prime della società ginnastica “Pro Patria”. Il dott. Ceppellini vi dedicò tutte le cure e la sua passione, subito il 2 maggio fu affisso un manifesto in cui si annunciava che si potevano inviare dieci bambini alle cure marine. Il giornale “La Scintilla” aprì una sottoscrizione per raccogliere offerte, arrivarono in poco tempo a lire 384,20, i verbali registrano l’offerta più alta dei Fratelli Aichta, ma decisivo fu l’invio di lire 250 da parte della regina Elena per interessamento del sen. Cimati. Furono raccolti soldi anche con la recita “Il lupo del Piagnaro” in cui il dott. Ceppellini interpretò una parte: dove porta la dedizione ad un’opera di carità! Il 5 luglio 1911 partirono per Marina di Carrara i primi cinque bambini, a settembre altri sei.

Dopo vennero tempi duri di lotte politiche, la guerra, ma la Colonia resistette grazie all’instancabile attività del dott. Ceppellini e del sen. Cimati, precursori delle cure elioterapiche che poi il fascismo imitò su larga scala. Fu poi costruita la Colonia montana a Montelungo sempre ad opera del dott. Ceppellini e a lui intitolata, eretta a Ente morale con regio decreto del 26 marzo 1930. La documentazione è ora consultabile in un fondo dell’Archivio di Stato di Massa sezione di Pontremoli, dove sono registrati i primi trenta anni di vita nelle relazioni annuali redatte dal dottore e stampate nel 1942 a Fidenza a cura di Fiorinio Ceppellini dall’Istituto Vaccinoterapico Italiano. Il dottore morì nel 1940, fu commemorato con grande partecipazione di popolo il 26 dicembre al Teatro della Rosa.
Per Pontremoli la Colonia è stata “sacra” come La Misericordia. Il vescovo la ebbe a cuore e spesso la visitava. Ha continuato fino al 1963 ad ospitare bambini di gracile costituzione fisica, a rischio di contagio di tubercolosi e di famiglia bisognosa. Ne ebbe cura per quanto possibile la figlia Jolanda Ceppellini. Ancora nel luglio 1988 il Consiglio direttivo, che aveva anche componenti di nomina comunale, si riuniva per esaminare domande di ammissione ma alle cure marine. L’Ente morale fu dichiarato estinto nel 1990. A Montelungo stazione climatica di alta collina fu aperta anche la Colonia della Pontificia Opera di Assistenza, ora chiusa. La Colonia Marina e Montana Ceppellini è stata ristrutturata a Stazione termale e dopo lunga attesa dall’estate 2019 è in funzione stagionalmente.
(m.l.s.)