Luigi Battistini, pittore e uomo di fede

Era nato a Fivizzano nel 1899. Formatosi a Genova è attivo tra Firenze e Roma, ma lavora a lungo anche nelle chiese della Lunigiana: una quarantina hanno le sue opere

Ho accolto con piacere e  gratitudine l’invito del direttore Antonio Ricci di raccontare una breve sintesi della lunga storia di Luigi Battistini e di pubblicare le foto di alcune sue opere. Forse, è per il grande affetto che mi lega allo zio Luigi che in cuor mio penso a lui come al “Michelangelo lunigianese”, ma a suggerirmi quello che può sembrare un paragone un po’ esagerato è anche la qualità della sua arte, che potrete apprezzare se vi capiterà di visitare alcune delle chiese da lui decorate. Due fra tutte: Valdena di Borgotaro e Rovinaglia.            (F. J.)

12Battistini_ValdenaLuigi Battistini nasce a Fivizzano il 17 giugno del 1899 ma trascorre a Genova i primi anni della sua vita. Nel 1913 si trasferisce a Torino, dove frequenta l’Accademia Albertina e aiuta lo zio Giuseppe nel suo lavoro di fotografo e stampatore di foto a colori. Nel 1915 ritorna a Genova dal padre per frequentare l’Accademia Ligustica di Belle Arti.
12Battistini_ArzengioNel 1917 viene chiamato alle armi e, dopo un breve corso, andrà in zona di guerra col grado di sottotenente dei Bersaglieri: uno dei famosi “ragazzi del ‘99”. Dopo la guerra rientra a Genova, dove ricomincia a frequentare l’Accademia Ligustica e da qui ha inizio la sua ampia produzione pittorica. Luigi Battistini è pittore e decoratore e l’arte è la sua vocazione e il suo impegno professionale.
Dal 1920 al 1940 lavora tra Firenze e Roma, rientrando per lunghi periodi nella sua Lunigiana, dove decora totalmente o parzialmente una quarantina di chiese: Collegnago, Mommio, Pieve di Offiano, Arzengio, Cappella del Seminario Vescovile e Cappella del SS. Sacramento della Cattedrale a Pontremoli, Albiano Magra, Casale Valtaro, Gravagna fra le più significative. Guidato da un libriccino in cui lo zio aveva scrupolosamente annotato i suoi lavori, accompagnato dall’amico fotografo Antonello Trivelli, ho ripercorso le tappe della sua produzione di arte sacra alla quale si aggiungono decorazioni di case, ville e innumerevoli dipinti: ritratti, paesaggi, nature morte.
12Battistini_FivizzanoDi lui hanno scritto che fu pittore nella maniera più felice e più irrequieta; passando dal figurativo al paesaggio, dal soggetto profano al sacro, dal disegno alla tela e all’intonaco. Nell’ottobre del 1940 si trasferisce a Milano: lavora in studi pubblicitari e frequenta l’Accademia di Brera. La seconda guerra mondiale stravolge la sua vita, fino a ritrovarsi catturato nella periferia di Milano e deportato in Germania dove rimane 23 lunghi mesi.
Come descrive lui stesso nelle sue memorie, “soltanto la matita ed il rosario” gli salvano la vita. Racconta quel periodo in un diario che è stato fedelmente riportato in un libro presente nelle librerie della Lunigiana.
12Battistini_SuccisaNel 1962 si trasferisce a Pontremoli per collaborare con Il Corriere Apuano e riprende la sua attività di pittore anche dell’intonaco. Sono di questo periodo le decorazione della chiese di Pognana, Vignola, Boschetto di Albareto, ancora Arzengio, Valdena di Borgotaro, interamente ridipinta in sei mesi di duro lavoro e, un altro dei suoi capolavori, una “Coena Domini” conservata nella chiesa della Misericordia di Fivizzano.
All’inizio degli anni settanta rientra nella sua Fivizzano dove si spegne il 22 gennaio 1976. Le foto pubblicate in questa pagina sono solo una piccola porzione di un catalogo che uscirà prossimamente e che consentirà di meglio conoscere ed apprezzare un artista da annoverare fra i personaggi che hanno fatto grande la nostra nobile terra di Lunigiana.

Francesco Jacomelli
Foto di Antonello Trivelli