Sanità e ospedali della Lunigiana di nuovo sotto i riflettori

Ancora un convegno di settore, a Pontremoli, con la partecipazione dell’assessore regionale Stefania Saccardi e la direttrice dell’Usl, Maria Letizia Casani

Un momento del convegno sulla sanità alla Rosa
Un momento del convegno sulla sanità alla Rosa

Il futuro della sanità in Lunigiana, passando dalla prospettiva dei due ospedali del territorio: Pontremoli e Fivizzano. È stata questa la tematica affrontata nel corso dell’incontro (organizzato dal comune di Pontremoli e dai sindacati Cgil, Cisl e Ul) che si è tenuto venerdì 17 gennaio nelle stanze del Teatro della Rosa con interlocutori eccellenti come l’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi, la direttrice generale dell’Usl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani e la direttrice della Società della Salute Lunigiana, Rosanna Vallelonga. Tre donne, tre importanti punti di riferimento per la sanità nel nostro territorio, e non solo, che hanno interloquito all’interno di un dibattito che ha visto l’intervento di molti rappresentanti locali. A partire dalla sindaca Lucia Baracchini, che ha evidenziato come non sia possibile assimilare agli stessi parametri tutte le realtà e sia, invece, necessario che le zone periferiche siano tutelate con maggiore attenzione. “Bisogna andare oltre il concetto di deroga e pensare invece a delle normative che tutelino maggiormente i territori montani e disagiati”. Aspetti condivisi da Enio Spinetti dello Spi-Cgil, che ha rimarcato un concetto chiave – “In Lunigiana abbiamo diritto agli stessi servizi garantiti nelle grandi città” – affiancando alla questione sanità anche quella della viabilità. Quasi drammatico l’appello del sindaco di Fivizzano, Gianlugi Giannetti: “La situazione è critica: non ci sono medici e gli ospedali di Pontremoli e Fivizzano si stanno impoverendo sempre di più. Purtroppo la sensazione è che siamo cittadini di serie B. Bisogna fare in modo che gli specialisti tornino nei nostri ospedali magari con concorsi mirati o con incentivi economici”.

L'assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi
L’assessore regionale alla sanità, Stefania Saccardi

“Il concorso ad hoc è già stato fatto – è stata la triste considerazione dell’assessore Saccardi – purtroppo non ha scaturito alcun effetto. Anzi, quando ho provato ad imporre il principio dell’uscita della graduatoria per chi rifiutava la destinazione, ho ‘bruciato’ in una settimana una graduatoria regionale di 20 ortopedici. Sono stata costretta a sospendere questa norma”. Ed ha evidenziato inoltre come il problema della carenza dei medici specialistici sia una tragedia che sta colpendo tutta la sanità italiana: “Purtroppo ci troviamo in una situazione difficile nonostante la Regione abbia speso di tasca propria per formare 162 specialisti. Fortunatamente il Governo qualche passo lo sta facendo, aumentando i numeri delle specializzazioni ma è chiaro che l’effetto lo vedremo tra qualche anno. In un contesto del genere è evidente che a pagarne le spese sono soprattutto i territori marginali. Perché se, per esempio, ho un unico ortopedico per venti posti disponibili è chiaro che quello sceglierà la meta più comoda e dove ha maggiore speranza di carriera. Solo invertendo la situazione si può dare una risposta anche alle zone meno centrali”. Sulle “cose pratiche” si è soffermata maggiormente la dottoressa Casani, che ha voluto ricordare le prossime migliorie legate all’ospedale di Pontremoli, l’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’obitorio, l’arrivo di attrezzature per oculistica, senza dimenticare che persistono comunque le difficoltà, come le eccessive liste d’attesa in alcuni settori. A queste dichiarazioni ha fatto seguito un discorso molto appassionato della sindaca di Filattiera, Annalisa Folloni, che ha ricordato che “sono sei anni che sento fare queste promesse. Bisognerebbe che ci fosse una maggiore corrispondenza tra gli annunci fatti e le tempistiche di realizzazione”. Sono poi seguiti numerosi altri interventi tra cui quello del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, che hanno confermato la preoccupazione per lo ‘stato di salute’ della sanità lunigianese. Era presente una vasta platea di amministratori comunali, sindacalisti e medici; tra i politici, anche il deputato di Italia Viva Cosimo Ferri e il consigliere regionale Pd Giacomo Bugliani. Un convegno che avrebbe meritato ben altra durata e sviluppo, che ha avuto tempi dettati dalla manifestazione in onore del patrono dell’ospedale; la sindaca Baracchini ha, però, assicurato che si attiverà per riorganizzare il convegno nel mese di marzo. Non vorremmo replicare il commento della scorsa settimana a proposito della visita della ministra, ma anche stavolta abbiamo avuto la sensazione che sia stata un’occasione mancata. Non che sia semplice ottenere qualcosa, anzi, ma forse invece di proporre una serie di interventi in cui tanti espongono in sostanza concetti simili, sarebbe magari più opportuno presentare un documento sintetico e chiaro (coinvolgendo prima i vari soggetti) in cui elencare le priorità per la sanità locale e a quel punto chiedere con forza delle risposte concrete con tempistiche precise di cui il nostro territorio, sempre più abbandonato e in declino, ha davvero bisogno. (r.s.)