San Geminiano: il falò in tutta la sua magnificenza

A Pontremoli, nonostante una pioggerella imbarazzante, è riuscita l’opera dei fuochisti

06falò_SanGeminiano1Se il destino ha voluto giocarci uno scherzo, dobbiamo dire che ci è riuscito benissimo perché mai, proprio mai, ci saremmo attesi di trovarci di nuovo in imbarazzo per raccontare l’appuntamento fatidico con il falò di San Geminiano. Semmai lo scherzo ha trasceso perché, una volta di più, nonostante condizioni meteo non proprio esaltanti, le cose sono andate “meglio che bene”, forieri certo la copertura impermeabile, tolta proprio all’ultimo momento con un tempismo addirittura impressionante, e la mancanza assoluta di vento che ha permesso di evitare le prevedibili nefaste conseguenze.
06falò_SanGeminiano8Quindi, raccontarvi con il dovuto realismo quanto accaduto, se non avete avuto la ventura di goderne, è praticamente impossibile perché non solo non basterebbero le solite parole, ma neppure la migliore fantasia. Restando alle sensazioni, non solo nostre, terrificante il silenzio di tomba dopo l’accensione perfetta che ha portato subito la fiamma, immane e compatta, a salire in verticale con una forza travolgente.
06falò_SanGeminiano7La dimensione dello stupore si è bloccata lì, nella coinvolgente meraviglia che godeva dello scoppiettio degli “úlzi” e delle falupe che, salite in alto, ricadevano quasi su se stesse ad aumentare l’imperdibile scenografia. Quando sono saliti i cori di parte, si avvertiva chiaramente la profonda commozione di chi tentava di esaltare l’impresa con un consenso che usciva dalle regole della contrapposizione perché la contesa era già risolta. Più le fiamme si ingigantivano, libere di volare senza ostacolo di sorta, più avvertivi nei commenti degli astanti il senso dello stupore che si moltiplicava nella folla compatta di spettatori, distribuiti su tutti i quattro lati del grande spazio tra i due ponti, per trasformarsi in esaltazione collettiva. Nessuno riusciva a liberarsene, neppure alcuni amici americani, presenti per la prima volta all’evento, costretti ad esternare una marea di aggettivi nella loro lingua per rivelare appieno quanto stavano godendo.
06falò_SanGeminiano4Quanto sia durato lo spettacolo non sappiamo dirvi perché siamo stati catturati per un frangente indefinibile dalla lingua di fuoco che sembrava inesauribile, interrotti nella contemplazione solo dalla passerella istintiva dei fuochisti cui è andato corale il lungo applauso dei presenti, unico modo palpabile per trasmettere il loro totale consenso. Più che plausibile accettare il loro entusiasmo, godere degli abbracci spontanei che dicevano la soddisfazione per avere realizzato qualcosa di incredibile che, finalmente, dava un senso concreto all’impegno immane profuso per mesi e mesi alla ricerca del materiale giusto, quello solo capace di rendere possibile, tempo permettendo, di toccare la perfezione.
06falò_SanGeminiano6Solo quando la gente ha cominciato ad allontanarsi, ci siamo accorti che stava piovendo, ma non era importante neppure se per mano tenevi un bambino che, indifferente ai possibili esiti per la sua salute, esclamava candidamente, nonostante i suoi soli tre anni: “Che spettacolo!”, lasciandoti di stucco.
Nessuna sintesi, forse, migliore di questa, espressa nella più totale ingenuità e senza quei condizionamenti di parte che, una volta di più, sono mancati a rendere più bello l’evento al di là del più o meno prevedibile riscontro estetico.
Questo, nei fatti, in parte rovina la festa, la rende meno vivace, meno percepibile nei suoi significati ed occorre che qualcuno ponga rimedio a questa inutile diatriba che, al di là delle motivazioni, deve cessare prima che arrivi a compromettere gli eventi stessi che non possono sopravviversi se non nella competizione partecipata, nella consapevolezza delle variabili atmosferiche, nell’accettazione del verdetto, sapendo che, alla fine, per ognuna delle due parti resteranno, concreti, la riconoscenza e l’affetto di un’intera città e di quanti colgono l’occasione per essere fra noi per godere di qualcosa che resta unico nel suo genere e come tale deve essere salvaguardato proprio per come tiene vivo il nostro passato e pone le basi per guardare al futuro. (lb)