A Jera, Treschietto, Corlaga e Vico, tangibile gioia comunitaria

Molto partecipata la S. Messa di Mezzanotte

vico3Gremita la chiesa dell’Assunta a Vico nella notte di lunedì 24 dicembre, vigilia del Santo Natale. I fedeli sono giunti dalle diverse frazioni, soprattutto quelle a monte di Bagnone, di cui è parroco don Angelo Boattin, per lodare e ringraziare il Signore per il dono dell’Incarnazione di Gesù.
Riuniti per vivere comunitariamente la gioia spirituale nella consapevolezza che l’unione è un valore prezioso, come sempre raccomanda don Angelo, per crescere nella fede e nel rispetto reciproco.
Alle 22,30, davanti ad un bellissimo presepe, realizzato da uno “staff” alquanto creativo, in una chiesa addobbata con cura e raffinatezza da paesane attente ad ogni particolare, i bambini del catechismo hanno recitato e cantato. “In questa notte unica e straordinaria della storia, hanno detto i bambini con la loro tipica freschezza, Dio si rivolge a noi attraverso il Figlio perché, Parola fatta carne, possa essere compreso dall’umanità. Egli è la Luce vera del mondo, è la Verità, è il Maestro che indica la direzione verso un’esistenza compiuta e autentica”.
A seguire la S. Messa solenne di Mezzanotte animata con bravura dal coro “Vico’s”, che ha meritato gli elogi di tutti i presenti. Toccanti le armonizzazioni dei brani più noti, come “Bianco Natale” e “Astro del Ciel”, da parte dei maestri Remo e Gianluca eseguiti da un gruppo di chitarristi veramente eccezionali.
“Tutti possiamo contemplare la salvezza del nostro Dio, ha rimarcato don Angelo nell’omelia, e cantare i prodigi che ha compiuto per noi donando suo Figlio affinché possiamo ricevere grazia su grazia e divenire noi stessi figli di Dio e fratelli di Gesù”. Il parroco ha ringraziato per la partecipazione massiccia, chiara testimonianza di fede per le giovani generazioni.
“È bello, ha concluso, vedere i miei parrocchiani così disponibili a percorrere qualche chilometro nel freddo della notte per contemplare il mistero del Natale con gli occhi del cuore e nello spirito dell’amicizia a conferma che i campanili, se sappiamo usare comprensione ed intelligenza, possono suonare all’unisono”.
Al termine, il gioioso scambio degli auguri, senza scordare gli ammalati e le persone che vivono il peso della solitudine e della fragilità dell’età avanzata. Al piccolo Bimbo di Betlemme abbiamo chiesto, in silenzio, di aiutare le nostre comunità a condividere quell’amore che ha salvato il mondo.

(i.f.)