Nei Venerdì del Crocifisso si rinnova l’antica devozione

Inizia il tempo della Quaresima. In Cattedrale a Massa

Dal 16 febbraio al 23 marzo: il programma delle celebrazioni

I Venerdì del Crocifisso durante il tempo della Quaresima saranno presieduti dal Vescovo alle ore 18 e celebrati assieme al Capitolo dei Canonici, mentre ogni settimana si alterneranno le parrocchie del vicariato di Massa, secondo questo programma:
– 16 febbraio: Cattedrale, Ponte, Volpigliano
– 23 febbraio: S.Sebastiano, S.Pio X, Romagnano, Castagnara, Oliveti
– 2 marzo: Castagnola, Mirteto, Ortola, Lavacchio
– 9 marzo: Dogana, Partaccia, S. Giuseppe Artigiano, S.Maria della Rosa, S.Vito
– 16 marzo: Cervara, Turano, Monte, Rocca
– 23 marzo: Quercioli, Villette, Poveromo, S. Giuseppe, S. Vincenzo de’ Paoli.

“Il Mercoledì delle Ceneri è giorno di penitenza in tutta la Chiesa, con l’osservanza dell’astinenza dalle carni e del digiuno. Ciò è ordinato alla confessione dei peccati, all’implorazione del perdono e alla volontà di conversione” (cf. CEI, Nota pastorale: Il senso cristiano del digiuno e dell’astinenza, 9). Il vescovo Giovanni presiederà la S. Messa con l’imposizione delle Ceneri, mercoledì 14 febbraio alle ore 21 nella Basilica Cattedrale a Massa.
Duomo-MassaL’inizio dei quaranta giorni della Quaresima è caratterizzato dall’austero simbolo delle Ceneri. Il gesto di cospargere il capo di cenere, infatti, ha il senso di riconoscere la propria fragilità e caducità, bisognosa di essere redenta dalla misericordia di Dio.
Lungi dall’essere un gesto puramente esteriore e di facciata, la Chiesa lo ha conservato come simbolo dell’atteggiamento del cuore penitente, che ciascun battezzato è chiamato ad assumere nell’itinerario quaresimale.
La Quaresima, inoltre, come tempo di preparazione alla Pasqua del Signore, è caratterizzata anche dalla venerazione per il Crocifisso. Nel giorno di venerdì, infatti, viene celebrata in Cattedrale la S. Messa di fronte al “Sacro legno” della Croce, che secondo la tradizione “sarebbe stato trovato sotto le macerie di un’antica muraglia di Luni”.
La scultura lignea, risalente al XIV secolo, è da secoli oggetto della devozione e della preghiera popolare. Risulta infatti che da subito si diffuse il culto, soprattutto nel periodo quaresimale. Alcune fonti riportano che: “il dì 6 novembre 1598 si è stabilito che ogni venerdì [di Marzo] per devozione di detto crocifisso si faccia sermone in pulpito su tale devozione et questo sermone sia da essere fatto dalli preti di Massa”.
Risulta inoltre che numerosi erano i pellegrini che si rivolgevano al Crocifisso, non solo dalla zona di Massa, ma anche da Carrara, dalla Lunigiana, dalla Garfagnana e dalla Versilia.
Più recentemente le comunità si sono affidate al Crocifisso anche nei momenti più difficili della storia, come nel 1944, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Alcuni fedeli, infatti, chiesero la grazia della salvezza della città, stretta sotto i bombardamenti, con un voto di compiere una solenne incoronazione del Crocifisso, al termine della guerra.
Scriveva l’allora arciprete della Cattedrale, don Eligio Bertolucci, “nelle attuali molteplici tribolazioni si lancia a tutti i singoli massesi, vicini e lontani, la proposta di rivolgersi all’infinita misericordia di Gesù Crocifisso, perché la nostra città vada esente dalle funeste distruzioni e devastazioni che già hanno colpito tante città sorelle. A questo fine ciascuno di noi, fin da questo momento, seriamente promette di vivere una vita più cristiana, professando tutta la dottrina che si impernia sulla Croce, praticando le virtù che dalla Croce prendono e precetto ed esempio e sicurezza di premio. Ciascuno di noi, poi, fa voto di concorrere, anche con sacrificio, a provvedere i mezzi necessari per l’acquisto di un Diadema d’oro con cui incoronare, a pace conclusa, la fronte dell’Immagine taumaturga del nostro SS. Crocifisso”.
E concludeva il sacerdote: “tale incoronazione, mentre sarà l’adempimento del nostro voto e il segno tangibile della nostra gratitudine, servirà a rendere a Gesù Crocifisso – nostro Dio e nostro Re – una testimonianza pubblica, sincera, solenne della nostra antica e perenne devozione”.

(df)