
Dal 27 al 30 dicembre al Servizio Missionario Giovani.
L’esperienza di un gruppo di Malgrate per 4 giorni insieme a 440 giovani da tutta Italia al lavoro nell’ex Arsenale Militare
Abbiamo deciso di vivere i giorni dal 27 al 30 dicembre accogliendo con entusiasmo la proposta dei nostri animatori per vivere un’esperienza al Sermig di Torino, di cui avevamo sentito parlare, ma che fino ad ora era rimasto nulla più che qualche foto e qualche racconto di chi già là si era recato.
Il Sermig – Servizio Missionario Giovani – è stato fondato nel 1964 da Ernesto Olivero insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di giovani decisi a sconfiggere la fame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri, da cui appunto il servizio missionario come primo indirizzo di quel gruppo di ragazzi. Negli anni ’80 all’interno del Sermig nasce la Fraternità della Speranza, che conta attualmente un centinaio di aderenti; sono giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza e nel 1983 viene assegnato al Sermig in comodato dal Comune di Torino l’ex Arsenale Militare dove anche noi ci siamo recati e siamo stati alloggiati nei quattro giorni.
L’Arsenale, inaugurato nel 1984 dal Presidente Sandro Pertini e ristrutturato ora per un’area complessiva di 45.000 mq., si trasforma piano piano con l’aiuto gratuito di migliaia di giovani, di volontari, di uomini e donne di buona volontà da ogni parte d’Italia in un “laboratorio” di convivenza, di dialogo, di formazione dei giovani, di accoglienza dei più disagiati, un monastero metropolitano, aperto 24 ore su 24. Vi trovano rifugio uomini e donne che cercano un aiuto per cambiare vita e in questi trentun’anni sono stati realizzati progetti a favore persone di 140 nazionalità. Il Sermig vive grazie al contributo gratuito di migliaia di amici e volontari che condividono tempo, professionalità, denaro, beni materiali e spirituali.
Nei quattro giorni di campeggio abbiamo potuto vivere da vicino questa splendida realtà al servizio degli altri. Sono state giornate intense: sveglia presto il mattino, colazione, preghiera delle Lodi, quindi tutti i 440 ragazzi riuniti nella grande chiesa per la preghiera del mattino, laboratori di manualità (animazione dei bambini – trasporto abiti usati e giocattoli – selezione – organizzazione della cucina – sistemazione magazzino, ecc.) – pranzo – nel pomeriggio laboratori di approfondimento del carisma del Sermig – ce La sistemazione per il dormire è stata molto semplice: per terra in camerate con materassino e sacco a pelo con altri ragazzi. Nel pomeriggio di mercoledi 27 abbiamo partecipato a una grande marcia con i bambini del quartiere per le vie della città con una miriade di bambini di ogni razza. Emozioni su emozioni. Abbiamo altresì avuto la possibilità di incontrare Ernesto Olivero che ancora oggi è l’anima del gruppo. Si spende in prima persona e negli incontri avuti con lui abbiamo toccato con mano quanto Dio possa essere presente davvero in mezzo a noi. Il suo esempio è stato importante per molti e segno tangibile della presenza del Signore qui fra noi; un amico ha scritto di lui: “Ernesto si spiega con quello che ha fatto: da quando ha fondato il Sermig, milioni di persone hanno aiutato milioni di persone. Il suo campo, la sproporzione vissuta nella fede, il suo motto, lavorare in silenzio con serietà e competenza, la sua passione, comunicare speranza attraverso i fatti, la sua regola, la pazienza unita alla severità; il risultato di queste cose: il bene fatto bene”.
Torniamo a casa entusiasti di aver conosciuto persone così e consapevoli che anche noi nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per gli altri. Con Dio al centro della nostra vita tutto è possibile!
(Federico Orsini)