Papa Francesco ai bambini nella parrocchia romana del Corviale: “Dio ha un cuore di papà”

Il piccolo Emanuele, in lacrime, gli ha chiesto: “È in cielo il mio papà?”

16Papa_visita_Corviale2Per arrivare nella parrocchia di San Paolo della Croce, periferia di Roma, domenica scorsa il Papa ha percorso in macchina via Poggio Verde costeggiando il complesso residenziale Nuovo Corviale, ribattezzato “Serpentone” dagli abitanti del quartiere. Il parroco, don Roberto Cassano, parla di una comunità ricca di “una umanità straordinaria”, dove circa quaranta volontari animano la quotidianità della parrocchia, un fatto che “non mi era mai capitato”.
Il vero problema è il disagio sociale, quello delle persone con problemi di salute mentale e di chi fa i conti tutti i giorni con il disagio strutturale. Ci sono, però, anche tante associazioni e cooperative che si danno da fare per uscire dal degrado: il Mitreo, la Biblioteca, il calcio sociale, la piscina gestita dalle Acli e il campo da rugby dove si allenano ragazzi provenienti da tutta la città; luoghi e iniziative che parlano di voglia di riscatto. Anche in periferia, nonostante la popolarità dei riti della devozione popolare, è difficile rompere il muro dell’indifferenza: i bambini dell’oratorio sono pochi, le mamme fanno resistenza a lasciarli la domenica dopo la messa.
La visita pastorale di Francesco si è, quindi, svolta in un contesto di umanità alla quale il Papa ha saputo andare incontro con la sua ormai nota naturalezza. Non ha rinunciato alla riflessione sulla Parola proclamata nella S. Messa che ha concluso la sua visita: “Il peccato, ha ricordato, ci invecchia, ma Gesù, risorto, vivo, ci rinnova. Quando noi ci accostiamo al sacramento della penitenza è per essere rinnovati, per ringiovanire. E questo lo fa Gesù risorto. È Gesù risorto che oggi è in mezzo a noi: sarà qui sull’altare; è nella Parola… Questa è la nostra fede, e se noi crediamo a questo, le altre cose sono secondarie”.
16Papa_visita_Corviale1Particolarmente toccante l’incontro con i bambini: uno di questi, Emanuele, nel momento in cui stava per rivolgere una domanda al papa, è scoppiato a piangere. Francesco gli ha suggerito di sussurrargli la domanda all’orecchio e poi, con il suo permesso, l’ha ripetuta a tutti: “Poco tempo fa è venuto a mancare il mio papà. Lui era ateo, ma ha fatto battezzare tutti e quattro i figli. Era un uomo bravo. È in cielo papà?”. “Che bello che un figlio dica del suo papà: ‘Era bravo’” ha risposto Francesco”. “Bella testimonianza che quell’uomo ha dato ai suoi figli, perché essi potranno dire: ‘Era un uomo bravo’. È una bella testimonianza del figlio che ha ereditato la forza del papà e, anche, ha avuto il coraggio di piangere davanti a tutti noi. Se quell’uomo è stato capace di fare figli così, è vero, era un uomo bravo. Era un uomo bravo. Quell’uomo non aveva il dono della fede, non era credente, ma ha fatto battezzare i figli. Aveva il cuore buono”.
“Dio ha un cuore di papà”, ha spiegato il Papa: “E davanti ad un papà, non credente, che è stato capace di battezzare i figli e di dare loro quella bravura ai figli, voi pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano da sé? Pensate questo?”.
Incontrando gli anziani nel salone della parrocchia, ha ricordato che “il Signore vi vuole bene e quello che la parrocchia fa con voi è un dovere, è un dovere. Perché quelli che hanno più bisogno sono al centro della parrocchia e al centro del Vangelo”. “Io so che ognuno di voi ha tanti problemi, o malattie, o dolori, o problemi spirituali, di famiglia… ma che questo non vi tolga la speranza e non vi tolga la gioia, perché Gesù è venuto a ‘pagare’ le nostre piaghe con le sue piaghe. Congedandosi dalla parrocchia, Francesco ha assicurato agli abitanti del quartiere, prima di dare loro la benedizione all’esterno della chiesa: “Vi porto nel cuore e vi prometto di pregare; e, anche, chiedo a voi di pregare per me. E andiamo avanti, andiamo avanti. Tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, tutti. Insieme, avanti. Peccati? Ne abbiamo tutti. Voglia di servire Gesù ed essere buoni? L’abbiamo tutti. Andiamo avanti. Il Signore ci aspetta sempre con amore, con misericordia per renderci più giovani”.