
Venne il 12 aprile 1306, invitato da Franceschino Malaspina
Era il 12 aprile 1306 quando Dante arrivò in Lunigiana, invitato come procuratore da Franceschino Malaspina per mettere fine ai contrasti secolari tra la casata lunigianese ed i vescovi di Luni: la data l’ha calcolata il dantista mulazzese Livio Galanti ed il Centro Lunigianese di Studi Danteschi di Mulazzo, diretto da Mirco Manuguerra che ad ogni primavera ricorda l’evento, con il patrocinio del Comune di Mulazzo.
Sabato scorso il sindaco di Mulazzo Claudio Novoa ha aperto le rievocazioni nel castello di Lusuolo, presenti il prefetto Ricci, Carletto Marconi in rappresentanza della Provincia, i gonfaloni dei comuni di Mulazzo e Pontremoli, la dirigente scolastica Grazia Ricci. Novoa ha sottolineato l’importanza della memoria dantesca non solo per Mulazzo, ma anche per tutta la Lunigiana, auspicando una sempre maggiore valorizzazione delle associazioni culturali e della loro attività, per promuovere tra i cittadini la consapevolezza di come la valorizzazione della nostra storia posso essere un importante veicolo di promozione anche turistica del comprensorio.
Il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani a Mulazzo per la rievocazione: “questa terra bellissima ricca di storia ha avuto il pregio di ospitare Dante, artefice di pace ed io auspico che sia ancora più valorizzata la sua presenza”.
Protagonista della mattinata è stato il presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, presidente dell’ente Casa Museo Buonarroti e già presidente della Società Dantesca Italiana. “Ho sempre ritenuto la presenza di Dante in Lunigiana molto importante nella sua vita: costretto a fuggire dopo l’emanazione della sentenza di morte per condanna al rogo del 10 marzo 1302, Dante trova in Lunigiana – ha detto il presidente Giani – uno dei luoghi più cari, come testimoniò suo figlio Pietro. Questa terra bellissima ricca di storia ha avuto il pregio di ospitare Dante, artefice di pace ed io auspico che sia ancora più valorizzata la sua presenza”. Bastano queste affermazioni a spiegare perché Mirco Manuguerra ha insignito Giani quale Presidente Onorario del Comitato “Lunigiana dantesca 2021”, per le celebrazioni lunigianesi che si terranno nel VII centenario della morte di Dante Alighieri (1321 – 2021).
Forse non si riflette abbastanza, ha proseguito il presidente, come il suo capolavoro sia stato composto in esilio, durante il suo peregrinare di corte in corte e su quanto sia sorprendente la sua modernità, primo ad aver espresso il concetto di Italia, uomo profondamente cattolico e pur sempre laico , guelfo che appoggiava il Papa Bonifacio, ma che gli negò l’invio di 200 cavalieri per le sue imprese di guerra, forse causa delle sue sventure.
A fine mattinata nelle sale del castello un menù dantesco, illustrato da Mirco Manuguerra e realizzato dal geniale Rolando Paganini e dai suoi ragazzi dell’Istituto Alberghiero della Lunigiana. Nella giornata di domenica nel borgo di Mulazzo è salito il corteo storico fino ai piedi della bella statua realizzata da Arturo Dazzi, un corteo che meritava una maggior partecipazione e che forse è stato consolato da Carducci, che li osservava, nel bel suo busto di marmo, con i suoi versi “mulazzesi” : “e fosco intanto battea la ròcca di Mulazzo il nembo / e la tristezza del morente autunno umida e grigia empiea le vaste sale di Franceschino Malaspina”.
Riccardo Boggi