Fivizzano ha ringraziato i discendenti dei “Nisei”

La visita dei famigliari dei soldati nippoamericani che liberarono il territorio nel 1945

Un momento della visita nella sala Consigliare del Comune di FIvizzano di una delegazione di discendenti dei “Nisei".
Un momento della visita nella sala Consigliare del Comune di FIvizzano di una delegazione di discendenti dei “Nisei”.
Foto di gruppo in piazza medicea con i mezzi usati dagli americani durante la seconda guerra mondiale
Foto di gruppo in piazza medicea con i mezzi usati dagli americani durante la seconda guerra mondiale

Lo scorso 10 settembre il sindaco Gianluigi Giannetti ha ricevuto nella Sala Consigliare del Municipio una delegazione, proveniente da Los Angeles, di discendenti, figli e nipoti, dei “Nisei”, i soldati americani di origine giapponese o hawayana, che furono protagonisti, nell’aprile del 1945, della liberazione di San Terenzo dalle milizie nazifasciste. Molti di loro morirono in eroici combattimenti, comandati dal tenente Danyel Inuye, che perse un braccio per le gravi ferite riportate. Negli anni successivi alla guerra divenne senatore e presidente del Senato degli USA ed anch’egli, alcuni anni orsono, ritornò a far visita ai luoghi degli scontri con i tedeschi e i repubblichini. Sul terreno di battaglia sono stati rinvenuti reperti bellici, raccolti nel Museo della Memoria e mostrati ai componenti della delegazione. Per l’occasione i membri dell’Associazione 92esima Divisione Buffalo Tosco-ligure, che ha sede a Sarzana, hanno raggiunto piazza Medicea con i mezzi motorizzati e con le divise di quel periodo. Il Sindaco ha reso onore, nell’intervento di accoglienza, al valore di quei soldati che sacrificarono la loro vita per liberare la popolazione di San Terenzo, che già aveva conosciuto la tragedia dell’eccidio dell’agosto del 1944, dall’occupazione nazifascista. “è un privilegio ed un dovere morale – ha detto il sindaco – per noi conoscere e ringraziare i figli e nipoti di quei soldati che si sono sacrificati per riuscire a liberare e salvare la nostra popolazione. L’augurio e che dopo questo primo incontro si possa stabilire un interscambio con loro che, nel ricordo di padri e nonni, possano tornare anche in futuro per conoscere la nostra terra”. A.F.