Una Chiesa più evangelica, meglio  innestata nella vita della gente

A Roma la 75.ma Assemblea dei Vescovi italiani Il cammino sinodale deve diventare occasione per una conversione personale e comunitaria

La 75.ma Assemblea Generale della Cei (foto Cristian Gennari/Siciliani – SIR)

“Il cammino sinodale della Chiesa – è l’auspicio dei presuli – deve diventare occasione propizia per una conversione personale e comunitaria, conditio sine qua non per ridare linfa all’annuncio e vigore a un tessuto ecclesiale e sociale sfibrato e vecchio”. Lo riferisce il comunicato finale della 75ª Assemblea generale straordinaria della Cei che si è svolta la scorsa settimana a Roma. “Si tratta di impostare un nuovo tipo di ascolto, inventando qualcosa di originale, che prima normalmente non esisteva o esisteva sporadicamente, dando spazio alla creatività di ciascuno, attivando percorsi che puntino alla comunione: con il povero, con lo straniero, con chi è disorientato, con chi cova rabbia, con chi non crede o ha perso la fede, con chi ha fede solo nella scienza, con chi si sente lontano, con chi professa un’altra religione o appartiene ad un’altra tradizione cristiana”. I vescovi hanno convenuto sull’esigenza di non trascurare l’ascolto dei presbitèri, degli organismi di partecipazione, dei gruppi degli operatori pastorali (catechisti, ministri, operatori della carità, animatori liturgici, associazioni e movimenti).

Papa Francesco incontra i vescovi italiani durante la 75ᵃ Assemblea Generale (foto Vatican Media/SIR)

“Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia – è stato evidenziato – non parte da zero, ma è un percorso di completamento della ricezione dell’ecclesiologia del Concilio Vaticano II: la riflessione degli ultimi decenni e i documenti conciliari costituiscono un faro che continua ad illuminare i primi passi compiuti e quelli che si faranno”. In queste ultime settimane – hanno raccontato i vescovi – “si è sprigionata dalle Chiese locali un’eccezionale ricchezza di iniziative e spunti per il Cammino sinodale”.
“Ne sono testimonianza i siti diocesani. L’avvio di questo percorso è stato per tutti un’esperienza di Chiesa in cammino”.
“Già dall’Assemblea del maggio scorso, ma ancora di più dall’inizio dell’autunno, i vescovi – è stato sottolineato – sono partiti insieme, nella concordia, cioè nella condivisione del cuore, in una specie di sinfonia che, nella diversità di toni e strumenti, sta creando una bella armonia. Molti operatori pastorali stanno cogliendo l’importanza di questo evento sinodale”. Soffermandosi sulle perplessità il comunicato, riprendendo il dialogo, riferisce che “ci possono anche essere, ma sono utili e necessarie per muoversi nel modo migliore e tenere alta la guardia sulla qualità del Cammino sinodale”.
“Nel momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale, lo scorso 9 ottobre, Papa Francesco – ricordando le parole di padre Congar – ha auspicato ‘non un’altra Chiesa, ma una Chiesa diversa’. E questa è la sfida: una Chiesa più evangelica, meglio innestata nella vita della gente”.

“Sempre accanto alle vittime di abusi”

La conferenza stampa finale della 75ª Assemblea generale della Cei (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Nel comunicato finale della 75ª Assemblea generale straordinaria della Cei, in merito a episodi di abusi, i vescovi hanno ribadito che “la Chiesa vuole essere sempre accanto alle vittime, a tutte le vittime, alle quali intende continuare a offrire ascolto, sostegno e vicinanza, non dimenticando mai la sofferenza che hanno provato”.
All’assemblea è stato anche offerto dal presidente del Servizio nazionale per la Tutela dei minori, mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, un aggiornamento circa le iniziative e le strutture finora messe in campo per contrastare la piaga degli abusi sui minori e le persone vulnerabili, dentro e fuori dalla Chiesa, dopo l’emanazione delle linee guida del giugno 2019.
“Queste hanno senz’altro segnato una svolta nel tipo di approccio a questo gravissimo fenomeno. Ne sono testimonianza la cura educativa svolta nelle comunità ecclesiali (seminari, istituti di formazione, parrocchie, oratori, consultori, associazioni, movimenti, etc.) per l’educazione alla relazione e alla maturità affettiva e sessuale; la creazione della rete dei referenti nei Servizi per la Tutela dei minori in tutte le diocesi italiane e di numerosi Centri di ascolto per la raccolta di denunce e segnalazioni; la pubblicazione di tre Sussidi per formare gli operatori pastorali e adottare misure per contrastare i rischi e rendere più sicuri gli ambienti; la promozione di numerosi incontri di informazione e formazione a favore del clero e dei religiosi, dei catechisti e laici educatori e allenatori e degli operatori della Caritas; la celebrazione della Giornata nazionale di preghiera del 18 novembre, data scelta dall’Europa per combattere il fenomeno e sostenere le vittime. Su questa linea verranno compiuti ulteriori passi per implementare e rafforzare l’azione a tutela dei minori e delle persone vulnerabili”.

(Agenzia SIR)