
Dal 1968 le ricerche a Zignago, poi l’inizio degli scavi in Lunigiana nel territorio di Filattiera
Venerdì 24 febbraio, presso l’Accademia Lunigianese di Scienze “Giovanni Capellini” della Spezia, Franco Bonatti e Riccardo Boggi hanno presentato le “Memorie. In ricordo di Tiziano Mannoni”.
Questo volume rende un giusto e doveroso omaggio a Mannoni, Accademico dal 1971 nella Classe di Scienze Naturali, Fisiche e Matematiche, che per primo in Italia ha praticato il metodo dell’«archeologia globale». Mannoni, infatti, con il suo metodo ha dato vita ad un nuovo modo di concepire l’archeologia, portando un importante contributo di rinnovamento.
Dopo il rito solenne del conferimento del prestigioso titolo di “Accademico” a Maria Rosa Galleni Pellegrini, deceduta lo scorso anno, e a Riccardo Boggi, l’incontro è stato dedicato a delineare la figura e l’opera di Tiziano Mannoni.
In particolare Boggi ha tenuto una lectio magistralis sul ruolo fondamentale che ha svolto Mannoni soprattutto nell’ambito lunigianese. Attraverso i tanti ricordi personali, in particolare degli anni degli scavi di San Caprasio ad Aulla, Boggi ha evidenziato la profonda cultura e la grande umanità dello studioso. Per Mannoni “l’archeologo perlustra passo passo la superficie del territorio e tutto ciò che su di esso è ancora costruito. Registra tutte le informazioni fisiche parlate e scritte, fa fare le opportune prospezioni e quando ne ha tratto un quadro generale abbastanza attendibile decide il minimo di scavi necessari per completare la storia oggettiva di quel territorio”.
Nel 1968 Mannoni comincia la ricerca del territorio di Zignago, in val di Vara, continuata fino al 1987 dall’Istituto di Storia della Cultura Materiale (Iscum). Zignago dimostra una ricchezza di depositi del primo millennio, anteriori alla romanizzazione, con insediamenti più conservati del bronzo finale e con diverse continuità fino al II secolo a.C.
Negli anni Settanta, Mannoni individua in Filattiera il luogo più interessante della val di Magra per approfondire le sue ricerche. Dalla collina di Borgo Vecchio, alla torre di San Giorgio, alla pieve di Sorano, a Monte Castello, in oltre quindici anni di indagini si è riscritta la storia di questo territorio. Gli scavi a Filattiera suscitano in lui un forte impatto emotivo, tanto da fargli esprimere la volontà di fissare lì la sua ultima dimora, dove ora riposa. Le ricerche di «archeologia globale» vengono condotte a tappeto, con raccolte di superficie e con verifiche particolari delle morfologie che sono caratterizzate da toponimi storici e da possibili funzioni insediative.
Attento osservatore, Mannoni sa cogliere l’interdipendenza anche tra elementi apparentemente lontani, e spiegarla con chiarezza esemplare. Si poteva così scoprire un intero universo attraverso un familiare scorcio di paesaggio o un oggetto di vita quotidiana apparentemente banale. Per far conoscere i risultati delle ricerche sue e del gruppo di giovani ricercatori che lo seguono, Mannoni nel 1974 dà vita alla rivista «Archeologia Medievale» e nel 1996 cofonda «Archeologia dell’Architettura».
Franco Bonatti ha illustrato sapientemente i vari contributi delle Memorie. Il volume, che contiene anche la biografia e l’imponente bibliografia di Mannoni, accoglie i contributi di diversi autori riguardanti il territorio lunigianese.
Gli interventi spaziano dalla proposta della concreta realizzazione di un museo a Filattiera (E. Giannichedda), alla relazione su una campagna archeologica svoltasi nella sella del Valoria (A. Ghiretti, M. Bazzini e M. Cavalieri).
Il libro contiene un compendio degli studi sulla città di Brugnato, condotti dal tempo di Ubaldo Formentini ad oggi (M. Lallai), una ricerca sugli ospedali presenti nel territorio della Lunigiana e della Garfagnana (O. Ricci), un approfondimento su Carrara nel secolo XVI (R.M.Galleni Pellegrini), un’analisi sui primi effetti del Concilio di Trento nella diocesi di Luni-Sarzana (P. Lapi e R. Buonaguidi), un’indagine su un fatto di sangue accaduto nel 1679 nellìabbazia di Ceparana (D. Ciarlo), la presentazione di un’inedita carta topografica di Matteo Vinzoni che riguarda il paese di Groppoli (R. Boggi) e una considerazione sulla lingua con cui sono stati redatti gli Statuti Lunigianesi (G. Petracco Sicardi).
Inoltre P. Pesaresi presenta alcune riflessioni sul lavoro svolto dallo spezzino accademico Guido Tonelli sul Bosone di Higgs, mentre R. Ghelfi offre una lettura del territorio attraverso gli scritti di Saverio Muratori e della sua scuola. I risultati della ricerca di Tiziano Mannoni, spesso complessa e articolata, le fondamentali scoperte sempre scrupolose e puntuali, la ricostruzione archeologica condotta con acuto spirito critico, testimoniano che la storiografia lunigianese deve riconoscere alla scuola di Mannoni un contributo fondamentale per nuovi contenuti e diverse prospettive di studio.
Il messaggio di Mannoni è che la storia è la derivata del rapporto fra passato e presente e che solo una familiarità con tale rapporto può conferire al nostro vissuto il suo giusto spessore, sottraendolo all’esperienza ingannevole di un presente piatto. Svelando le tracce di una narrazione condivisa, Tiziano ci fa entrare nella testa e nel cuore gli ultrasuoni della storia e i suoni della memoria, secondo il principio per cui il passato può parlarci soprattutto se interrogato a partire dai bisogni del presente.
Giuseppe Benelli