

Alla fine degli anni Sessanta la società italiana imponeva visione nuova dei compiti dello Stato con coinvolgimento di imprenditori e sindacati: sono “le ragioni del centro-sinistra” indicate da Aldo Moro. La pur limitata svolta a sinistra tra cattolici e socialisti allarmava gli ambienti conservatori e nel 1964 era cominciata a farsi strada una tendenza all’azione clandestina e illegale a fini eversivi che coinvolgeva anche forze all’interno delle istituzioni: e venne il “piano Solo” del generale De Lorenzo in vista di un colpo di stato militare. Nel 1967-68 si esaurisce il grande slancio produttivo, ci sono segni di recessione.
Il PCI all’opposizione vede agire al suo interno i “gruppetti“ della sinistra extraparlamentare che, insoddisfatta delle incertezze dei comunisti, muove decisa a realizzare un mutamento radicale da parte delle masse studentesche e operaie su suggestioni maoiste, castriste, trockiste e altre. Parte la contestazione globale studentesca del Sessantotto e poco dopo l’”autunno caldo”degli operai che in Italia ottengono lo “Statuto”. Le agitazioni in Italia durano più a lungo che in altri paesi. Il MSI e le forze più conservatrici anche della DC puntano su un “governo forte” denunciando un pericolo di rivoluzione. Il 12 dicembre 1969 con l’esplosione con 16 morti nella banca dell’Agricoltura a Milano cominciano gli “anni di piombo”, nell’estate 1970 a Reggio Calabria neofascisti e radicali fanno tumulti violenti. Continuano azioni eversive e piani di colpi di stato, muoiono innocenti a Brescia e sul treno Italicus e il culmine è a Bologna.
Sul piano esterno l’Italia organizza per volontà della CIA americana Gladio, struttura segreta paramilitare per contrastare un attacco eventuale dai paesi del patto di Varsavia e anche della Jugoslavia titina e per combattere il comunismo: più di mille gladiatori venivano addestrati a guerriglia, sabotaggio al di là delle linee di frontiera.
Ci sono anche forze dell’estrema sinistra a voler abbattere lo Stato perché ritenuto debole e poco efficiente e a considerare i comunisti una falsa forza rivoluzionaria. Nasce un “partito armato” di sinistra con varie organizzazioni tra cui emergono le Brigate Rosse con confusi e irrazionalistici propositi di anticapitalismo.
Le forze di governo sono indebolite, cominciano le elezioni anticipate, i governi balneari, l’instabilità politica deteriora il clima della vita pubblica, si pratica la lottizzazione del potere, si elargiscono tangenti con scambi di favori. Il terrorismo rosso si mette in azione a Genova nel 1974 col sequestro di un magistrato, poi vengono rapimenti contro dirigenti politici, si spara alle gambe e si uccidono giornalisti.
Il segretario del PCI Enrico Berlinguer, preoccupato della tenuta delle strutture democratiche, lancia l’idea del “compromesso storico” con DC e PSI, interlocutore è Aldo Moro che per questa apertura di solidarietà nazionale fu ammazzato nel 1978. Erano tempi difficili anche sul piano economico con inflazione al 20%; a ridare fiducia e prestigio fu l’elezione a presidente della Repubblica di Sandro Pertini. Il secolo si chiude con l’entrata dell’Italia nella Ue e l’adozione dell’euro e a vincere è ancora la democrazia.
(m.l.s.)