
La settimana santa ha recato un tempo migliore rispetto a quello della prima metà del mese, durante la quale nessun giorno si era potuto classificare nel complesso sereno; buoni il 1°, l’8 e il 9 perché parzialmente nuvolosi e senza precipitazioni, così come il 15. Non male pure il 16, 17 e 18, ma non meritevoli dell’ambita qualifica.
Per poter parlare di cielo sereno o poco nuvoloso, l’indice di nuvolosità medio nel corso del dì non deve superare la frazione di 2/10. Nelle settimane scorse, tale rapporto non è mai sceso sotto 3/10 in nessun giorno e pertanto la S di sereno non ha mai occupato la casella destinata alla descrizione riassuntiva sintetica dello stato del cielo quotidiano.
In una successione di M e di C, si è dovuto attendere venerdì 19, il Venerdì Santo, che è stato decisamente il più bello e soleggiato dell’intero periodo pasquale, per poter attribuire la ‘S’ ad un giorno del corrente aprile. Il fatto non ha davvero sorpreso, semmai ha confermato quanto dicono le statistiche più che quarantennali relative allo stato del cielo, e cioè che aprile è il mese dell’anno in cui è più raro avere da mane a sera cielo pressoché sgombro di nubi.
Dopo l’isolata, luminosa atmosfera del 19, le nubi sono tornate a solcare il cielo e poi ad accasarsi per lunghe ore senza permettere ai raggi solari di splendere se non attraverso occasionali e fugaci pertugi. Sabato 20, si è passati dal sereno dell’alba ad una velatura di cirrostrati in graduale ispessimento nel mezzodì fino all’avanzata di più compatti ed uniformi altostrati e poi stratocumuli stratiformis nelle ore del tardo pomeriggio e della serata.
Lo stesso copione ha interessato le ore antimeridiane della domenica di Pasqua, che ha poi proposto il percorso inverso del sabato con un graduale passaggio ad una innocua velatura. In fatto di ventilazione, intanto, il regime di brezza era stato sostituito da tramontana già il giovedì; il vento da Nord, mutandosi in favonio e poi in scirocco discendente ‘invorticato’, si è mantenuto decisamente asciutto ed è andato rinforzando nel corso del Lunedì dell’Angelo.
La gita di ‘Pasquetta’ non ha potuto contare su condizioni meteo ideali, specie per il fastidio costituito dal vento, però la pioggia si è trattenuta dal cadere fino al tardo pomeriggio. Le correnti sciroccali – realmente meridionali in quota, ma localmente da Nord al suolo per effetto delle deviazioni imposte dai rilievi montuosi – hanno depositato insieme alla pioggia anche un poco di sabbia sahariana.
Martedì 23, la pioggia è scesa debole o moderata da un cielo uniformemente grigio (nembostrati). I pluviometri, da lunedì sera al pomeriggio di martedì, hanno raccolto dai 25 ai 45 mm di pioggia.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni