Quelle giornate genovesi dei Beatles

Proiettato al “Manzoni” di Pontremoli il film sui concerti del 1965

41Beatles_GenovaUna serata per tuffarsi negli intrecci della memoria grazie al ricordo del passaggio del gruppo musicale più famoso della storia. È stato davvero affascinante il docufilm di Elisabetta Ferrando, proiettato giovedì 25 ottobre al Cinema Manzoni, “A fab day’s night – Le giornate genovesi dei Beatles” in cui si racconta, attraverso la voce di oltre 30 testimoni, le giornate del 25 e 26 giugno 1965 in cui i Beatles arrivarono a Genova e tennero 2 concerti (tutti eseguiti il 26, uno il pomeriggio ed uno alla sera) presso il Palazzo dello Sport.
Una tournèe italiana (dopo Genova tappe a Roma e Milano) che vide l’irrompere dei Beatles in un Paese ancora in bianco e nero, bloccato in un conformismo esasperato e che, forse, non aveva ancora sanato i propri conflitti interni a vent’anni dalla fine della guerra, nonostante si stesse vivendo l’era del boom economico. 
41beatlesIn questo contesto i Beatles rappresentarono per i giovani una prima ventata d’aria fresca, a dispetto del fatto che il gruppo non avesse ancora “sfondato” in Italia. Infatti mentre tutto il mondo era impazzito per questi quattro capelloni dall’acconciatura a caschetto ed era esplosa la “Beatlesmania”, nella Penisola erano conosciuti solo da un ristretto gruppo di adolescenti.
Eppure la band aveva già regalato dei brani indimenticabili anche se, dal punto di vista della qualità musicale, il vertice della loro produzione doveva ancora arrivare, a partire dall’album Rubber Soul, che uscirà pochi mesi dopo e che avrebbe aperto la via alla fase musicale più sperimentale ed innovativa del quartetto di Liverpool.
Il documentario è una cronaca emotiva di queste due giornate speciali fatta da quei “ragazzini” che affollarono il concerto genovese dei Beatles: frammenti di memoria, ricordi spesso contraddittori, ma soprattutto l’emozione del primo concerto della vita, la consapevolezza di aver assistito al primo grande evento rivolto agli adolescenti, l’orgoglio di essere stati testimoni di un momento irripetibile. Le loro voci raccontano inoltre la Genova degli inizi degli anni 60 e tracciano uno spaccato di quella che può essere considerata la prima generazione di “Teenager”.
Quella stessa generazione che pochi anni dopo sarebbe stata protagonista di un cambiamento storico nei costumi, nella cultura e nella società. Un cammino di cambiamento in cui l’immaginifico racconto musicale dei Beatles ha avuto una grande importanza, contribuendo ad innescare un processo di autocoscienza in una generazione che di colpo non aveva più barriere geografiche e si scopriva planetaria attraverso dei riferimenti culturali e politici che superavano censure e negazioni.
In due-tre anni temi come sessualità, diritti politici, libertà di azione e di pensiero, parità uomo-donna, sono divenuti ovunque questioni irreversibili (anche se talvolta ancora aperte) spesso innescate da pensieri che attraversavano le frontiere grazie alla forza unificante della musica.

(r.s.)