
Novembre ha recato, finora, quel bel tempo negato da settembre e ottobre: tardivo ravvedersi della stagione autunnale, ma molto apprezzato.
Singolare l’andamento del trimestre: di solito, le belle giornate sono più frequenti in settembre, ed anche ottobre non ne è così avaro, mentre novembre dispensa più facilmente il suo tipico grigiore, unito o meno che sia alla pioggia.
Non mancano diversi esempi di mesi di novembre asciutti e, per quel che è possibile, essendo le giornate ormai corte, pure soleggiati. Tuttavia, a queste condizioni si accompagnano spesso freddo precoce e correnti di tramontana.
Quest’anno, al contrario, si è proprio vissuta l’Estatina dei Santi, prima, e poi anche quella di S. Martino. Guardando alla media delle temperature massime della prima decade di novembre, si scopre che è stata superiore alla norma di ben 4°C, a livelli mai sperimentati in passato, anche se sul singolo giorno non è stato stabilito alcun record assoluto.
Per intendersi meglio: 22°C di massima ai primi di novembre sono stati misurati in altre tre-quattro occasioni, ma mai la media delle temperature massime dei primi dieci giorni del mese si era assestata sui 19°C!
Le temperature minime, all’opposto, si sono mantenute non distanti dai canoni della prima parte di novembre causa cielo sereno e vento calmo con il raccogliersi dell’aria fredda nelle conche e la “produzione” di freddo all’allungarsi delle notti.
All’alba del 7 e 8, il forte irraggiamento notturno ha fatto sì che la rugiada congelasse (non si può parlare, in questo caso, di brina) sulle superfici più fredde, come i prati e i parabrezza delle auto: si tratta di fenomeni di congelamento che avvengono anche con temperature di poco superiori a 0°C e non sono da considerarsi gelate “atmosferiche” proprio perché la temperatura dell’aria non raggiunge 0°C.
Laddove, invece, complici un lieve afflusso di aria un poco più fredda (occorso il 9) e la concomitante calma di vento delle notti del 10 e 11, le temperature minime sono scese a 0°C o appena sotto di qualche decimo di grado, si è verificata una debolissima gelata con o senza formazione di una fugace brinata a seconda dell’umidità relativa.
Ampie escursioni termiche sono l’altra nota distintiva di queste giornate: a Villafranca, lunedì 11, la differenza tra la temperatura dell’aurora e quella del primo pomeriggio ha superato i 20°C, fatto abbastanza raro in novembre e dovuto all’episodio favonico realizzatosi nel più basso fondovalle solo nel corso della giornata, mentre in collina e nel fondovalle più alto era già in atto fin dalle ore notturne.
Le uniche precipitazioni verificatesi in novembre, si può dire ormai nella sua prima metà, sono precipitazioni occulte, dovute alla condensa da nebbia e rugiada copiosa che producono scatti degli strumenti registratori (pluviografi).
Non si dovrebbe andare avanti ancora per molto, secondo le previsioni. Intanto, l’alito della tramontana ha cominciato a farsi più freddo: un primo segnale in tal senso si era avuto sabato 9, ma martedì 12, l’aria si è fatta più pungente con le massime più basse dal 6 ottobre, quando per 24 ore si era manifestato un cenno di freddo precoce, rimasto poi isolato per oltre un mese.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni