
«è arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono susseguite opinioni divergenti di vescovi, teologi, commissioni e analisti». è l’inizio della nota, “La Regina della Pace”, sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje, firmata dal cardinale Víctor Manuel Fernández, e da mons. Armando Matteo, rispettivamente prefetto e segretario per la sezione dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede. Un’avvisaglia della prossimità di un intervento sull’esperienza spirituale legata a Medjugorje si era avuta in maggio quando era stata emanata la nota sulle “Norme per procedere nel discernimento di fenomeni sopranaturali”.
Nel testo, approvato da Papa Francesco, si riconosce la bontà dei frutti spirituali legati all’esperienza di Medjugorje, autorizzando i fedeli ad aderirvi in quanto «si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi».
Nella Nota non c’è un giudizio sulla soprannaturalità degli eventi e quando si riferisce alle “apparizioni” li definisce “presunti veggenti”. «Sebbene questo non implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale» e ricordando che nessuno è obbligato a credervi, il “nulla osta” sul fenomeno Medjugorje indica che i fedeli «possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico». Viene spiegato il motivo: «Le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica sacramentale, le numerose vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede, una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare». Si precisa che «tali esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i ‘veggenti’ per presenziare alle presunte apparizioni».
«A differenza di altri luoghi di culto, legati a delle apparizioni, sembra che a Medjugorje le persone si rechino soprattutto per rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste concrete; è registrata persino la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di musulmani». Va sottolineato il continuo richiamo alla pace nei messaggi, come il richiamo costante alla conversione e alla centralità di Cristo e dl Vangelo. Si indicano come problematici quei messaggi che attribuiscono alla Madonna le espressioni “il mio piano”, “il mio progetto”, espressioni che «potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è sempre al servizio del progetto di Dio e del suo piano di salvezza». Se ci saranno messaggi futuri, dovranno essere valutati e approvati per la loro pubblicazione. fino a quando non saranno approvati, si sconsiglia ai fedeli di considerarli come testi edificanti.
Giovanni Barbieri