La volta scorsa, si era conclusa la cronaca in prossimità di un nuovo ‘cavo’ d’onda in procinto di recare una fase caratterizzata da freddo intenso.
Gli effetti si sono apprezzati già giovedì 18, giorno in cui, alle ampie schiarite della notte e della prima parte della mattinata, sono seguìti annuvolamenti minacciosi dalle 10-11.
Alle 11, pioggia dapprima debole e poi a rovesci più consistenti con temporale e raffiche di vento da Nord. La temperatura, in picchiata, è ridiscesa a 5-6°C fra le 14 e le 15, in quelle ore, cioè, che teoricamente sarebbero state le più miti del dì se non fosse intervenuta l’instabilità atmosferica a metterci lo zampino.
Le precipitazioni hanno assunto carattere nevoso, a tratti, già da quota 600-700 m e attecchendo al suolo dagli 800 in su. Più interessata da questo primo episodio di pioggia si è rivelata l’alta Lunigiana, e segnatamente il Pontremolese, con accumuli di 13-16 mm anche nel capoluogo.
Il vento di tramontana ha soffiato con una certa costanza la notte e tutto il venerdì 19, che è trascorso all’insegna del cielo poco nuvoloso, limpidissimo, nonché della secchezza dell’aria che ha reso piuttosto frizzante il clima, pur in presenza di temperature massime competenti alla stagione e di un generoso soleggiamento.
L’afflusso di correnti settentrionali, risentito sabato 20 con qualche locale, lieve gelata all’alba, si è congedato per poco cedendo spazio alla ventilazione ‘marina’, assai fresca anch’essa, oltre che asciutta perché, in realtà, si è trattato di un ritorno da sud di correnti da NW (maestrale). Anche questo denotava l’incessante lavorìo in atto da parte dei venti come risposta alla disposizione dei campi di pressione al suolo e in quota.
Le carte meteo, intanto, non davano adito a dubbi circa l’evoluzione attesa da domenica in avanti. Alcuni modelli rincaravano la dose e alcuni erano, come sempre, più cauti. Infatti, trascorsa come da previsioni tranquilla, fredda e luminosa la mattina domenicale del 21, ecco che, all’ora di pranzo, il cielo ha iniziato a infoscarsi e a minacciare burrasca.
Piovaschi a valle e deboli nevicate ai monti hanno dato il ‘La’ alla nuova fase perturbata nelle ore pomeridiane; un temporale con grandine ha interessato la zona di Villafranca. Poi, man mano che il pomeriggio avanzava, la pioggia ha assunto carattere più tranquillo e diffuso, mentre la temperatura è scesa a livelli ben poco aprilini.
La nevicata più copiosa della stagione era destinata a durare fino al mattino seguente sui rilievi, non solo su quelli più alti, ma fino alle quote collinari. Al risveglio di lunedì 22, infatti, una coltre bianca di 30 cm si era depositata intorno ai 1.000 m, ma pure a 700-800 m un bel palmo non mancava e una imbiancata si era audacemente spinta fino a 450 m, specie nelle valli del Gordana e del Verde. Intorno alle 2-3 della notte, alla pioggia si sono mescolati fiocchi fino a Pontremoli.
I pluviometri hanno accolto 40-50 mm con punte vicino ai 60 mm a Pontremoli (58,8 mm in Verdeno). La pausa dei fenomeni a bassa quota (ma continuava a fioccare sui rilievi) è proseguita, dalle 7 di mattina, nella giornata di lunedì e in quella di martedì, salvo gocciolate ad intermittenza. Il freddo alito della tramontana ha completato il quadro di un’atmosfera invernale.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni