La Cattedrale di Massa selezionata per l’adeguamento liturgico

Sono tre le strutture coinvolte in tutta Italia da un bando nazionale della Conferenza Episcopale

Massa, la facciata della cattedrale

La Cattedrale di Massa è stata selezionata per accedere alla seconda fase del Bando nazionale per l’adeguamento liturgico delle cattedrali promosso dalla CEI. Il 14 marzo scorso infatti si è riunita la Commissione di valutazione della Conferenza Episcopale Italiana con il compito di individuare tre diocesi – una per il Nord, una per il Centro e una per il Sud – che possono accedere alla fase successiva del progetto. L’opportunità che viene offerta è quella di ripensare gli spazi celebrativi secondo quanto disposto dalla Commissione Episcopale per la Liturgia nella nota pastorale del 1996 “L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica”, che evidenzia la necessità che si passi in modo graduale dalle soluzioni provvisorie a quelle definitive, con una certa urgenza, attraverso risposte mature. Responsabile di questo cammino di adeguamento è il Vescovo diocesano, coadiuvato dai suoi collaboratori, in particolare le Commissioni diocesane per l’arte sacra e l’Ufficio liturgico diocesano.

Don Emanuele Borserini

Tale percorso è un avvenimento ecclesiale che coinvolge l’intera comunità diocesana. “Si tratta della progettazione e realizzazione di uno spazio celebrativo più conforme alle esigenze della ritualità – ha commentato don Emanuele Borserini, direttore dell’ufficio Beni Culturali della diocesi – così come scaturita dall’ultima riforma liturgica che costituisce il centro e il modello della vita liturgica della Chiesa locale intorno al vescovo, non a caso definito come il ‘sommo liturgo’ di essa. Mons. Vaccari infatti ha manifestato il desiderio di intraprendere il cammino, gli Uffici diocesani per la liturgia e per i beni culturali hanno fatto la loro parte, ma ora che siamo stati scelti tocca a tutta la comunità ecclesiale raccogliere la sfida e farla propria come occasione di rinnovamento”. “Questa notizia è di grande rilevanza, non soltanto perché avremo la possibilità di rinnovare il ‘look’ della Cattedrale – ha sottolineato il parroco e direttore dell’Ufficio Liturgico, don Samuele Agnesini – ma perché ci permetterà di riscoprire che gli spazi e gli arredi celebrativi non sono solo oggetti, ma esperienze. Un altare, un ambone e una cattedra ben fatti e collocati al giusto posto parlano senza bisogno di molti commenti.

Nelle Chiese e soprattutto nella Cattedrale si compiono atti che hanno un valore simbolico di straordinaria potenza e quando questi atti sono monchi o non pienamente corrispondenti alla dinamica della Celebrazione è tutto il rito a pagarne le conseguenze. In fondo è proprio questa la lamentela più ricorrente: ‘i riti non parlano più, sono lontani dalla gente’ ed è vero perché spesso, oserei dire troppo, abbiamo cercato di colmare gli spazi rituali con le parole e questo azzera tutta la forza dell’azione liturgica. Iniziare questo percorso di ripensamento e adeguamento della nostra Cattedrale è un’occasione sia per ripensare gli spazi celebrativi ma anche per realizzare in questa Chiesa locale il desiderio del Concilio Vaticano II”.

D.F.