Il Barocco Pontremolese, “meraviglioso artificio”

Presentato a Pontremoli nel Teatro della Rosa il volume che raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi che si era tenuto lo scorso anno

È stato presentato sabato pomeriggio, al teatro della Rosa, il volume “Un meraviglioso artificio. Architettura e grande decorazione in età Barocca a Pontremoli” a cura di Stefano Bertocci, Anna Coccioli Mastroviti e Fauzia Farneti, edito da Altralinea Edizioni, con il contributo e il patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Comune di Pontremoli e Rotary Club Lunigiana.
Un volume che raccoglie gli atti del Convegno Internazionale di Studi che si è svolto lo scorso anno a ottobre e che costituisce una importante e aggiornata rassegna di studi sui temi del Barocco Pontremolese, che dà ampio risalto a interventi di restauro e alle potenzialità che la tecnologia digitale offre nell’ambito della tutela, della conoscenza e della valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico.
Ad illustrare in particolare il contenuto del libro, in un dettagliato excursus, è stata la prof. Eugenia Bianchi dell’Università Cattolica di Milano che ha evidenziato come tra ‘600 e ‘700 “le relazioni di incontri, le collaborazioni tra personalità di diverse estrazioni seppero rigenerare in città un tessuto artistico culturali vivace e originale”.

La copertina del volume che raccoglie gli interventi del convegno “Un meraviglioso artificio”
La copertina del volume che raccoglie
gli interventi del convegno
“Un meraviglioso artificio”

Il volume inizia quindi dalla relazione di Luciano Bertocchi che analizza il tessuto sociale ed economico di Pontremoli tra ‘600 e 700 con particolare riguardo a quei meccanismi che determinarono gli interventi architettonici artistici da cui scaturì la nuova città, Federico Piccioli propone un’analisi di una porzione dello spazio urbano da cui emerge il tessuto storicizzato di Pontremoli, mentre Matteo Bola ha evidenziato le dimore che hanno dato volto urbano a Pontremoli, in particolare palazzo Damiani.
La seconda sezione del volume tratta della pittura di figura e di decorazione plastica con saggi legati ad artisti che contribuirono a definire il volto barocco di Pontremoli nelle decorazioni degli arredi. Si è parlato poi di scultura lignea e particolare rilievo hanno avuto anche i Portugalli attivi soprattutto nell’arte degli stucchi.
Particolare attenzione è stata riservata agli artisti che hanno caratterizzato il periodo barocco pontremolese, in particolare Francesco e Giovan Battista Natali che, proprio grazie ai diversi contributi offerti vengono ad assumere una nuova e più adeguata collocazione nel panorama artistico nazionale, finalmente degni di quel ruolo che ha permesso di dare il giusto rilievo alla decorazione architettonica.

L'oratorio di Nostra Donna: il suggestivo interno della Chiesa (Foto Studio di Architettura ARA12)
L’oratorio di Nostra Donna: il suggestivo interno della Chiesa (Foto Studio di Architettura ARA12)

La quarta ed ultima parte del volume è invece dedicata al racconto di alcuni significativi interventi di restauro: in particolare della Chiesa di Santa Caterina a Livorno e di Villa Dosi Delfini dove sono presenti opere di Francesco Natali e di Alessandro Girardi.
L’intervento della professoressa Bianchi, è stato anticipato dalla relazione degli studiosi locali Marco Angella e Luciano Bertocchi.
Angella, in particolare, ha tracciato un excursus sull’evoluzione dello studio del Barocco pontremolese, che ha avuto il suo punto di rilancio nella pubblicazione nel 1974 (nuova edizione aggiornata e ampliata nel 1997) del volume “Due secoli di pittura barocca a Pontremoli” di Rossana Bossaglia, Vasco Bianchi, Luciano Bertocchi, editore Sagep.
Questo primo importante punto di riferimento per lo studio di questo straordinario fenomeno artistico locale è stato seguito da altre pubblicazioni che hanno permesso di fare il punto non solo sulla reale concretezza del patrimonio artistico pontremolese, ma ha aperto un ampio confronto con manifestazioni simili presenti sul territorio nazionale. Bertocchi ha invece evidenziato come l’esplosione del Barocco a Pontremoli, sia stata la naturale evoluzione delle ambizioni di una città e di una popolazione, quando Pontremoli assunse un ruolo di grande importanza strategica visto che era l’ultimo borgo abitato prima di affrontare il Passo appenninico, Sottolineando poi l’importanza che questi studi si allarghino alla dimensione umana dei vari artisti protagonisti, (e per questo ha ricordato come sia fondamentale che si pensi ad un’ormai non più procrastinabile riapertura della sezione pontremolese dell’Archivio di Stato) e allo stesso tempo che non si debbano dimenticare le altre eccellenze pontremolesi, tra cui spicca il liberty.
La giornata è stata conclusa dalla relazione di Fauzia Farneti dell’Università di Firenze che ha presentato il contributo “Giovanni Battista Natali a villa Malaspina a Caniparola”. La Villa è un pregevole esempio di residenza signorile lunigianese, le cui forme attuali sono esito degli interventi di Carlo Agostino Malaspina alla fine del XVII secolo e di Gabriele nel primo ventennio del XVIII.
Tra questi, ci sono gli interventi salone effettuati nel 1728 dal pontremolese Giovan Battista Natali. La professoressa Farneti ha quindi fatto un’analisi delle opere realizzate dal Natali nella villa, effettuando anche degli accurati confronti con altri dipinti dello stesso autore.
Prima degli interventi dei relatori ci sono stati i saluti del sindaco, Jacopo Ferri, del rappresentante della fondazione della Cassa di risparmio di Carrara e del presidente del Rotary Club Lunigiana, che hanno sottolineato lo straordinario impegno offerto dall’associazione “Farfalle in Cammino” che ha permesso prima la realizzazione del convegno e adesso la concretizzazione di questo volume.

(Riccardo Sordi)