
Il vescovo Mario ha presieduto la celebrazione per l’avvio dell’Unità pastorale del centro cittadino

Domenica 1° ottobre, nel duomo di Carrara, ha preso il via in forma ufficiale la nuova Unità pastorale di “Carrara Centro” con l’ingresso del nuovo parroco moderatore, don Piero Albanesi, giovane sacerdote ordinato presbitero nel 2006 e negli ultimi anni parroco della Madonna del Cavatore di Bonascola. Tanti suoi ex parrocchiani erano presenti alla celebrazione e lo hanno accompagnato verso la sede del suo nuovo incarico. Nel suo mandato, don Piero sarà affiancato da quattro co-parroci: don Mario Tucci, don Cesare Cappè, padre Luigi Sparapani e padre Giovanni Albanese, che continueranno a svolgere il loro ministero rispettivamente nelle parrocchie di San Giacomo, San Francesco e Santuario della Madonna del Carmine con annesso Centro giovanile, seguendo una programmazione pastorale integrata ed unitaria che don Piero, coordinerà col supporto dei laici. La solenne concelebrazione nell’abbazia gremita di fedeli è stata presieduta dal vescovo Mario con la partecipazione di numerosi sacerdoti, dei coristi delle tre parrocchie e di tanti ragazzi del Centro giovanile.

Molte le autorità civili presenti, assieme alle associazioni di volontariato. Nel corso dell’omelia, fra’ Mario ha ricordato che tocca ad ogni cristiano costruire la Chiesa perché sia il segno e lo strumento dell’azione salvifica di Gesù. Accettare liberamente l’invito a lavorare nella vigna del Signore ci rende membra vive della Chiesa; ma il Signore ci aspetta sempre, anche quando apparentemente ci opponiamo a Lui con il nostro ‘no’. In questo momento, ai sacerdoti viene chiesto di unire le forze e lavorare tutti assieme – consacrati e laici – per una Chiesa dei ministeri e della pluralità dei carismi.

Al termine della celebrazione, il parroco uscente, don Raffaello, ha espresso sentimenti di profondo affetto verso il successore. A sua volta, don Piero, visibilmente emozionato, ha ricordato che l’unione di presbiteri è un “ritorno alle origini”, proprio come lo era mezzo secolo fa, quando esisteva ancora il “capitolo parrocchiale”. “L’unione, ha affermato, ci mette nella condizione di fare la storia anziché custodirla in modo sterile”. Ha poi ringraziato tutti per come si sono dati da fare in questi giorni. Un particolare attestato di affetto lo ha riservato a don Giuseppe Carpena, classe 1928, il più anziano della diocesi che ha voluto essere presente e alla generosità di Carrara, “fatta di gente forte”. “Bentornato a casa”, recitava lo striscione al Centro giovanile, dove la giornata di festa si è conclusa con una bella serata organizzata dai giovani. M.F.
Dopo 37 anni, si stabilirà a Gragnana, nella parrocchia di S. Michele Arcangelo
Don Raffaello ha salutato i parrocchiani del Duomo

Lacrime di commozione alla celebrazione del 24 settembre con la quale, don Raffaello Piagentini ha salutato i suoi parrocchiani dopo 37 anni di ministero. Si stabilirà a Gragnana, nella chiesa di San Michele Arcangelo, rendendosi però disponibile a continuare a visitare gli ammalati e gli anziani in città. Una celebrazione speciale e gioiosa, dove don Raffaello nell’omelia ha lanciato un ultimo monito prendendo spunto dal Vangelo della domenica. E cioè di non mettere mai “il profitto prima della persona”.
Un pensiero particolare è andato alle frequenti morti sul lavoro, in specie tra chi lavora nei bacini marmiferi, che hanno causato momenti di dolore anche nella comunità di S. Andrea. Per 37 anni don Raffaello si è prodigato per assistere i malati e ospitare e sfamare tutti coloro che bussavano alla sua porta, senza distinzione di colore e religione. Si è fatto carico di molte situazioni di necessità sia materiale che spirituale, portando agli altri la bellezza e la gratuità incondizionata dell’amore di Cristo, sempre aiutato dai parrocchiani. Nel corso di questi 37 anni non sono mancati i momenti di gioia per le grandi feste liturgiche, le celebrazioni interparrocchiali, l’amministrazione dei Sacramenti. Don Raffaello ha salutato e ringraziato di cuore tutti, a partire dai bambini del catechismo e della Prima Comunione che sempre ha voluto al suo fianco all’altare alla Messa domenicale. Poi le catechiste, i coristi e tutti gli operatori pastorali della comunità. I parrocchiani gli hanno offerto in regalo un nuovo pellegrinaggio in Terra Santa, dove potrà pregare per i più fragili e indifesi. M.F.