Venerdì 10 marzo in tutte le parrocchie italiane
Aderendo all’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), la Conferenza Episcopale Italiana ha invitato tutte le diocesi italiane a celebrare venerdì 10 marzo una Messa per le vittime della guerra in Ucraina e invocare il dono della pace. Dallo scorso 22 febbraio e fino al prossimo 6 aprile infatti i paesi facenti parte del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, in una simbolica “staffetta” di preghiera, ogni giorno chiederanno il dono della pace e il turno dell’Italia sarà, appunto, il 10 marzo.
Nel messaggio che annuncia l’iniziativa, i vescovi italiani ricordano il grido accorato di papa Francesco: “Tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Fermiamoci in tempo!”. Un grido – sottolineano i vescovi – che “scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare.
Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro ‘no’ deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro ‘mai più’ alla guerra. Per questo, invitiamo le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo.
In Ucraina, così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona infatti l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causando sofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro”.
La diocesi di Massa Carrara-Pontremoli ha invitato i sacerdoti a celebrare il 10 marzo con questa intenzione, fornendo per il tramite dell’Ufficio Liturgico Diocesano una traccia di preghiera dei fedeli predisposta dalla CEI.
Anche il vescovo Mario presiederà la S. Messa alle 18 in Cattedrale, come di consueto nel venerdì di Quaresima in onore del Crocifisso. Sarà un’occasione per chiedere la conversione del cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace: sarà il modo in cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo.